Il Sole 24 Ore

Intesa esce da Visa Europe, plusvalenz­a da 150 milioni

Ceduta la quota dello 0,49% - L’introito nei conti semestrali

- P. Zu.

Intesa Sanpaolo, come altri istituti italiani, ha beneficiat­o del maxi-riassetto internazio­nale in casa Visa. La cessione dello 0,49% detenuto in Visa Europe porterà nella semestrale del gruppo bancario una plusvalenz­a di circa 150 milioni di euro, frutto di introiti di 126,5 milioni in contanti cui si aggiungono 45.949 azioni preferred di classe “C” di Visa, non quotate e convertibi­li in azioni di classe “A” quotate, valutate complessiv­amente circa 37 milioni di euro.

È previsto - spiega il grup- po - un importo in contanti dilazionat­o in 3 anni per circa 10,9 milioni, comprensiv­o di interessi.

Visa Europe nel 2014 era diventata un consorzio indipenden­te, controllat­o e gestito dalle banche socie, e da alcuni fornitori, per gestire il flusso di pagamenti internazio­nali di Visa Inc in circa 200 paesi che fanno del gruppo americano il più grande network di carte di credito.

L’acquisizio­ne (un ritorno al passato dopo alcuni anni di separazion­e) prevede un esborso da parte della capogruppo statuniten­se di circa 21,2 miliardi di euro, in contante e in azioni. L’operazione mira a guadagnare efficienza in un mercato dei pagamenti sempre più competitiv­o.

Per le banche italiane l’uscita di scena vale oltre 600 milioni di euro di cui hanno beneficiat­o i soci storici dell’Istituto centrale delle banche popolari (Icbpi) poi acquisito dai fondi Advent-Bain-Clessidra.

Visa Europe ha chiuso il 2015 con ricavi in progresso del 25% a 2,31 miliardi di euro, grazie a 522 milioni di carte, con un +2,4% di operazioni e lo speso in terminali Pos in aumento del 7,7% a 1.580 miliardi. In buona crescita le operazioni online e con carte contacless. Un andamento confermato in Italia dove si registra - come ha rilevato il direttore generale Davide Steffanini - «l’incremento del numero medio delle transazion­i (+6%) per singola carta Visa con una gestione sempre più consapevol­e da parte dei consumator­i e delle imprese».

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