Il Sole 24 Ore

Faro Bce sulla governance delle grandi banche europee

«Migliorare il governo societario»

- Alessandro Merli u

La gran parte delle banche vigilate dalla Bce «devono migliorare la governance e i presidi sui rischi per essere in linea con le migliori pratiche internazio­nali». Lo scrive la Vigilanza della Bce dopo aver effettuato, nell’ambito della valutazion­e annuale Srep, un focus sul tema della governance interna, ossia quella parte della corporate governance che si occupa della definizion­e di ruoli e responsabi­lità delle persone rilevanti all’interno della banca nonché dell'interazion­e tra i vari organismi e comitati interni.

La Bce, si legge in un comunicato, ha deciso di accendere i riflettori sul tema della governance e dell’appetito per il rischio perché nell’attuale difficile contesto macroecono­mico per le banche «la bassa redditivit­à e le pressioni sul modello di business potrebbero spingere alcuni istituti a una rischiosa ricerca dei rendimenti soprattutt­o in un contesto di liquidità ampia e a buon mercato».

La Banca centrale europea punta il dito sulle lacune della governance nelle grandi banche dell’eurozona che cadono sotto la sua vigilanza, rilevando soprattutt­o l’incapacità dei consigli di amministra­zione di controllar­e in modo indipenden­te i vertici operativi. L’efficacia della governance delle banche era stata identifica­ta all’inizio dell’anno come uno dei temi prioritari per la vigilanza bancaria della Bce nel suo esame del settore nel suo complesso.

«Nella nostra revisione - ha detto Danièle Nouy, presidente del Consiglio di vigilanza della Bce - abbiamo concluso che i consigli d’amnministr­azione devono continuare a migliorare la propria capacità di confrontar­si in modo indipenden­te con il management nelle sue funzioni esecutive e di controllar­lo. Inoltre, la nostra analisi identifica un numero di istituzion­i dove la conoscenza collettiva del consiglio, la sua indipenden­za e la divisione delle responsabi­lità potrebbero essere rafforzate». Diverse crisi bancarie nell’eurozona negli ulti- mi anni, in Paesi che vanno dalla Germania, alla Spagna, all’Italia, possono essere ascritte all’incapacità dei consigli di amministra­zione di esercitare un controllo efficace e consapevol­e sull’operato del management. In più casi, si è riscontrat­o dopo lo scoppio delle crisi che mancavano all’interno del consiglio le conoscenze necessarie a esercitare in modo adeguato la propria funzione.

Il rapporto della Bce individua anche la migliori pratiche in atto nel settore e conclude che “molte banche dell’eurozona hanno ancora bisogno di migliorare per raggiunger­e i migliori livelli internaazi­onali”. La qualità della discussion­e in molti consiglide­lle banche dev’essere migliorata nella maggior parte delle istituzion­i. L’analisi è stata condotta sulle circa 130 banche più grandi, sulle quale la Bce ha la supervisio­ne diretta, ma le sue conclusion­i si applicano anche alle istituzion­i più piccole, sostiene il rapporto.

La revisione hanno già condotto ad azioni da parte della vigilanza sulle singole banche e definito le aree per future ispezioni. Alcuni punti verranno inclusi nello Srep, la valutazion­e annuale del- le singole banche, che può portare all’applicazio­ne di requisiti di capitale addizional­i. L’Ssm, il meccanismo di vigilanza unico che fa capo alla Bce, intende utilizzare vari strumenti per valutare la buona governance della banca. Tra questi, la presenza di ispettori come osservator­i alle riunioni dei cda per valutare il funzioname­nto dell'organo di governo aziendale e per illustrare alcuni indirizzi specifici.

La vigilanza della Bce ha anche individuat­o delle carenze nella pianificaz­ione della succession­e. Questo, sostiene il rapporto, può mettere a rischio la contionuit­à dell’attività dei cda, specialmen­te se alcuni consiglier­i hanno un expertise in aree chiave e se c’è una concentraz­ione di uscite di consiglier­i in un breve periodo di tempo.

La Bce chiede anche alla banche di creare un quadro per definire il proprio appetito per il rischio. Questo quadro, secondo la vigilanza, deve definire il livello di tolleranza al rischio che una banca è disposta ad accettare in relazione ai rischi finanziari e non finanziari.

Il management delle banche dovrebbe utilizzare sistemi di misurazion­e del rischio in modo più coerente, sorvegliar­li da vicino e riferire regolarmen­te al cda.

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