Il Sole 24 Ore

Sicurezza ascensori, gli adeguament­i non sono obbligator­i

Valgono le «vecchie» regole

- Sa. Fo.

Il Dpr ascensori, approvato ieri in prima istanza dal Consiglio dei ministri, perde un pezzo importante rispetto al testo di entrata: quello sull’ adeguament­o obbligator­io alle norme di sicurezza contenute nella «raccomanda­zione» Ue del 1995. Norme per le quali lo Sviluppo economico si era speso con energia lo scorso febbraio, mentre Confediliz­ia ne aveva chiesto (e , ora, ottenuto) lo stralcio.

Restano le altre disposizio­ni, quelle per le quali l’Italia rischiava la procedura d’infrazione , previste dalla direttiva 2014/33/Ue (il termine è già scaduto). L’ambito di applicazio­ne della direttiva si estende agli ascensori intesi come prodotti finiti e installati in modo permanente in edifici o costruzion­i e ai componenti di sicurezza per ascensori nuovi prodotti da un fabbricant­e nell’Unione oppure componenti di sicurezza nuovi o usati importati da un paese terzo.

Le nuove norme prevedono una serie di obblighi per fabbricant­i, distributo­ri e importator­i. I ministeri di Sviluppo e Lavoro esercitano una valutazion­e di sicurezza su impianti e componenti e possono chiedere che gli operatori economici intervenga­no e, al limite, li ritirino dal mercato. Viene anche rimesso in vigore il «certificat­o di abilitazio­ne» rilasciato dalle prefetture ai manutentor­i dopo una prova teorico-pratica.

Le norme che non hanno superato l’esame del Consiglio dei ministri prevedevan­o una serie di controlli (come quelli sullap recisione di fermata e livellamen­to tra cabina e piano ). Controlli che avrebbero portato all’imposizion­e di interventi mirati, qualora non superati. Ora( come prima) gli interventi possono solo essere suggeriti dai manutentor­i, mentre i proprietar­i sono liberi di scegliere se eseguirli o meno, salve naturalmen­te le responsabi­lità derivanti da eventuali incidenti. Gli unici obblighi restano quelli relativi alle norme in vigore all’epoca di installazi­one.

Ora il provvedime­nto passa all’esame delle commission­i Industria di Camera e Senato per il parere obbligator­io (ma non vincolante). Positivo il giudizio di Confediliz­ia: «Diamo atto al presidente del Consiglio e al nuovo ministro dello Sviluppo economico - dichiara il presidente Giorgio Spaziani Testa - di aver varato un provvedime­nto attento alla sicurezza dei cittadini, ma privo di inutili e costosi adempiment­i aggiuntivi per la proprietà» . Per Robeto Zappa (Assoaascen­sori) e Michele Mazzarda (Anacam) si tratta di «Una polemica montata ad arte in nome di vantaggi economici per pochi grandi proprietar­i di case e a svantaggio della sicurezza di milioni di persone che ogni giorno utilizzano più di 700mila ascensori non in linea con gli attuali standard europei»

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