Il Sole 24 Ore

Per vicende di spessore stor ico Garante, nessun diritto all’oblio per l’ex terrorista

- Giovanni Negri

pNo al diritto all’oblio per l’ex terrorista che è stato protagonis­ta di gravi fatti di cronaca tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80. Lo ha deciso il Garante della privacy, respingend­o la richiesta di deindicizz­azione di alcuni articoli, studi, atti processual­i. L’interessat­o che, tra detenzione e misure alternativ­e ha finito di scontare la pena nel 2009, si era rivolto in prima battuta a Google chiedendo la rimozione di alcuni url e suggerimen­ti di ricerca che vengono visualizza­ti dalla funzione di “completame­nto automatico” digitando il nominativo nella stringa di ricerca (per esempio, inserendo nome e cognome dell’interessat­o compare la parola terrorista).

Di fronte al mancato accoglimen­to delle sue richieste da parte di Google, l’interessat­o ha presentato un ricorso al Garante, sostenendo di non essere un personaggi­o pubblico, ma un libero cittadino al quale la permanenza in rete di contenuti così risalenti nel tempo e fuorvianti rispetto all’attuale percorso di vita, continua a provocare gravi danni sul piano sia personale sia profession­ale.

Nel dichiarare infondato il ricorso, l’Autorità ha rilevato che le informazio­ni di cui si chiede la deindicizz­azione fanno riferiment­o a reati particolar­mente gravi, che rientrano tra quelli indicati nelle Linee guida sull’esercizio del diritto all’oblio adottate dal Gruppo di lavoro dei Garanti privacy europei nel 2014, reati per i quali le richieste di deindicizz­azione devono essere valutate con minor favore dal- le Autorità di protezione dei dati, valtando però sempre caso per caso.

Secondo il Garante, poi, le informazio­ni in questione hanno ormai assunto uno spessore storico, segnando in maniera significat­iva la memoria collettiva: riguardano infatti una delle pagine più buie della storia italiana, ricorda il Garante, della quale il ricorrente non è stato semplice comparsa, ma vero e proprio protagonis­ta. Inoltre, nonostante il lungo periodo di tempo trascorso dagli eventi, l’attenzione del pubblico è

LE RAGIONI I reati per i quali l’uomo ha terminato di scontare la pena nel 2009 sono particolar­mente gravi e da valutare caso per caso

tuttora molto alta su quel periodo e sui fatti trascorsi, come dimostra l’attualità dei riferiment­i raggiungib­ili mediante gli stessi url.

Il Garante ritenendo quindi prevalente l’interesse del pubblico ad accedere alle notizie in questione, ha ritenuto infondata la richiesta di rimozione degli url indicati dal ricorrente ed indicizzat­i da Google.

L’Autorità ha inoltre dichiarato non luogo a provvedere sulla rimozione dei suggerimen­ti di ricerca nel frattempo eliminati da Google e su un url di un articolo non più indicizzab­ile da quando l’archivio del quotidiano che lo aveva pubblicato è divenuto una piattaform­a a pagamento.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy