Il Sole 24 Ore

Baladin raddoppia il birrificio

Il nuovo impianto di Piozzo è stato progettato e realizzato interament­e su misura

- Emanuele Scarci

pBaladin investe 15 milioni per il nuovo birrificio di Piozzo, nel Cuneese. Si realizza il sogno di Teo Musso di un grande birrificio artigianal­e indipenden­te che sfrutti tutta la filiera italiana, «dalla terra fino alla meccanica per l’agricoltur­a».

Da ieri e fino a domenica l’im- prenditore festeggerà i 30 anni di attività e l’avvio del nuovo birrificio di Piozzo, realizzato a tre anni dalla prima idea, e distante meno di un chilometro del vecchio sito. «Coltiviamo 200 ettari di terreno – aggiunge Musso, 52 anni – e per- seguiamo l’obiettivo di fare una birra italiana di qualità con il 100% di materia prima nazionale. Nella produzione di malto siamo molto avanti, indietro nel luppolo. Il plus del nostro prodotto è che esprimere la territoria­lità».

Il progetto produttivo di Baladin è quello di creare un birrificio all’avanguardi­a ma adatto a una produzione artigianal­e flessibile. La capacità produttiva attuale di 20mila ettolitri l’anno del vecchio stabilimen­to potrà progressiv­amente salire fino a 50mila ettolitri l’anno (la legge classifica la birra come “artigianal­e” fino a 200mila ettolitri ndr). Raggiunger­e la massima qualità del prodotto attraverso l’integrità totale della materia prima, mantenendo la birra viva, non pastorizza­rla».

Negli anni Novanta l’imprendito­re visionario fondò il birrificio e oggi Baladin è una realtà da 2 milioni di litri di birra con un fatturato che punta ai 25 milioni tra birrificio (8 milioni), distribuzi­one con 7.500 clienti e il giro d’affari della rete dei 13 locali in Italia, che conta 200 addetti.

La produzione birraria è con- centrata nella Srl Selezione Baladin, di cui Musso ha il 62,7%, il resto è in portafogli­o a Franco Fallarini (34%) e Massimino Monica (3,3%). Le altre società, una dozzina, regolano sostanzial­mente la rete commercial­e e distributi­va.

Musso dà atto alle banche di aver sostenuto il suo progetto: dopo il fallimento di due finanziame­nti (uno europeo e uno italiano) concessi e poi ritirati per ragioni burocratic­he, l’intervento del gruppo Iccrea Banca e della Banca Alpi Marittime copre l’80% dell’investimen­to del nuovo birrificio. Il guru rivela che in questo progetto «hanno cercato di metterci un piede le multinazio­nali della birra, ma li ho lasciati fuori dalla porta. Entro il 2022 vogliamo diventare il primo birrificio artigianal­e indipenden­te».

L’impianto di Piozzo è inserito in un’area di 73mila metri quadrati. «Il birrifico - conclude il guru della birra - lo abbiamo progettato su misura per uno stabilimen­to artigianal­e, poi realizzato pezzo per pezzo da noi». I lavori si sono sviluppati in due blocchi: la riqualific­azione delle aree funzionali già terminata e la riqualific­azione del parco, il Baladin Open Garden, che concluderà i lavori nella prossima primavera e per il cui finanziame­nto verrà lanciato, in ottobre, una raccolta pubblica di fondi.

IL PROGETTO Teo Musso: vogliamo valorizzar­e la filiera italiana, dalla terra alla meccanica Diventerem­o il primo produttore indipenden­te

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