Baladin raddoppia il birrificio
Il nuovo impianto di Piozzo è stato progettato e realizzato interamente su misura
pBaladin investe 15 milioni per il nuovo birrificio di Piozzo, nel Cuneese. Si realizza il sogno di Teo Musso di un grande birrificio artigianale indipendente che sfrutti tutta la filiera italiana, «dalla terra fino alla meccanica per l’agricoltura».
Da ieri e fino a domenica l’im- prenditore festeggerà i 30 anni di attività e l’avvio del nuovo birrificio di Piozzo, realizzato a tre anni dalla prima idea, e distante meno di un chilometro del vecchio sito. «Coltiviamo 200 ettari di terreno – aggiunge Musso, 52 anni – e per- seguiamo l’obiettivo di fare una birra italiana di qualità con il 100% di materia prima nazionale. Nella produzione di malto siamo molto avanti, indietro nel luppolo. Il plus del nostro prodotto è che esprimere la territorialità».
Il progetto produttivo di Baladin è quello di creare un birrificio all’avanguardia ma adatto a una produzione artigianale flessibile. La capacità produttiva attuale di 20mila ettolitri l’anno del vecchio stabilimento potrà progressivamente salire fino a 50mila ettolitri l’anno (la legge classifica la birra come “artigianale” fino a 200mila ettolitri ndr). Raggiungere la massima qualità del prodotto attraverso l’integrità totale della materia prima, mantenendo la birra viva, non pastorizzarla».
Negli anni Novanta l’imprenditore visionario fondò il birrificio e oggi Baladin è una realtà da 2 milioni di litri di birra con un fatturato che punta ai 25 milioni tra birrificio (8 milioni), distribuzione con 7.500 clienti e il giro d’affari della rete dei 13 locali in Italia, che conta 200 addetti.
La produzione birraria è con- centrata nella Srl Selezione Baladin, di cui Musso ha il 62,7%, il resto è in portafoglio a Franco Fallarini (34%) e Massimino Monica (3,3%). Le altre società, una dozzina, regolano sostanzialmente la rete commerciale e distributiva.
Musso dà atto alle banche di aver sostenuto il suo progetto: dopo il fallimento di due finanziamenti (uno europeo e uno italiano) concessi e poi ritirati per ragioni burocratiche, l’intervento del gruppo Iccrea Banca e della Banca Alpi Marittime copre l’80% dell’investimento del nuovo birrificio. Il guru rivela che in questo progetto «hanno cercato di metterci un piede le multinazionali della birra, ma li ho lasciati fuori dalla porta. Entro il 2022 vogliamo diventare il primo birrificio artigianale indipendente».
L’impianto di Piozzo è inserito in un’area di 73mila metri quadrati. «Il birrifico - conclude il guru della birra - lo abbiamo progettato su misura per uno stabilimento artigianale, poi realizzato pezzo per pezzo da noi». I lavori si sono sviluppati in due blocchi: la riqualificazione delle aree funzionali già terminata e la riqualificazione del parco, il Baladin Open Garden, che concluderà i lavori nella prossima primavera e per il cui finanziamento verrà lanciato, in ottobre, una raccolta pubblica di fondi.
IL PROGETTO Teo Musso: vogliamo valorizzare la filiera italiana, dalla terra alla meccanica Diventeremo il primo produttore indipendente