Il Sole 24 Ore

«Avete la qualità che chiedono i clienti»

- Gi.M.

p «La domanda di made in Italy sta crescendo a Miami: si costruisce molto e c’è grande richiesta di prodotti italiani». Michael Scigliano, titolare dello studio MS2 di Miami non ha dubbi: «I miei clienti sono ricchi ed esigenti e questo richiede alle aziende italiane uno sforzo di competitiv­ità, ma è anche un vantaggio, perché i loro prodotti hanno gli standard giusti di qualità e cura del dettaglio».

Per questo Scigliano sta cercando nuove aziende italiane con cui stringere contatti e ha deciso di partecipar­e al programma di Incoming organizzat­o da Federle- gnoArredo, che per tutta la settimana vedrà dieci studi di architettu­ra statuniten­si in visita a showroom e aziende italiane della legno-arredo tra Milano, la Brianza, Venezia e Firenze. Dodici le aziende italiane coinvolte, tra cui B&B Italia, Luxury Living Group, Porro, Visionnair­e e Oikos, che – già ben presenti sul mercato Usa e convinte delle sue potenziali­tà – hanno aperto le porte delle loro fabbriche alla delegazion­e Usa.

Anche per Christian Magaldi, designer messicano con studio a Miami ma diversi progetti anche in Messico e Sud America, l’arredo italiano ha grandi chance sul mercato americano: «La competizio­ne oggi è molto più forte che in passato – dice –, ma il made in Italy resta al top per le lavorazion­i di ebanisteri­a o artigianat­o e i clienti non guardano al prezzo pur di avere prodotti così esclusivi».

Un discorso tanto più valido in quegli Stati del Mid-West in cui la notorietà del design made in Italy è ancora tutta da costruire: «L’economia dello Utah è in forte ripresa e si costruisce moltissimo – dice ad esempio Kerri Brown, designer dello studio Davies Design Build di Lehi –. I miei clienti hanno molti soldi da spendere e case enormi da arredare. Voglio- no prodotti nuovi e originali e il made in Italy ha le caratteris­tiche di stile e qualità che loro cercano».

I segnali di rallentame­nto dell’edilizia Usa non sembra preoccupar­e i progettist­i: «Forse gli effetti si sentiranno più avanti, ma per ora i clienti continuano ad acquistare mobili – osserva Michael Wolk, dello studio design Associates di Miami, che delle aziende italiane apprezza anche il servizio –: i tempi di consegna sono lunghi, è vero. Ma vale per tutti i prodotti importati, non solo dall’Italia, e la differenza la fa la il prodotto».

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