A Roma c’è troppa offerta
a «Il mercato immobiliare capitolino ha evidenziato, nei primi mesi del 2016, alcuni segnali di miglioramento, seppure all’interno di un quadro complessivo ancora piuttosto fragile e instabile». Una fotografia, quella scattata da Nomisma a Roma, che ritrae la stessa situazione che stanno attraversando molte altre grandi città: da un lato i segnali di ripresa provenienti dalle compravendite (a Roma +12,5% nel primo trimestre e + 4% nel 2015) , dall’altro la debolezza della domanda con i prezzi ancora in calo: «Nel complesso la domanda è risultata ancora modesta, così come l’offerta rimasta stabile nelle quantità, senza differenze significative tra tipologie e zone».
Nel residenziale, nonostante l’offerta destinata alla vendita «risulti ancora sovrabbondante rispetto alle capacità di assorbimento», la domanda si è però rafforzata. Inoltre, un «allentamento della spinta recessiva è riscontrabile anche nell’attenuazione della flessione dei valori che, per il comparto dell’usato, sono diminuiti nell’anno del -2,2%, mentre per il nuovo sono scesi dell’1,8%, con variazioni prossime allo zero per le zone di pregio e centrali». Le riduzioni sono «mediamente più contenute rispetto a quanto rilevato sei mesi fa», quando Roma aveva sofferto più di altre città il “colpo di coda” della lunga crisi.
I tempi medi di vendita sono rimasti sostanzialmente stabili rispetto a sei mesi fa, in media intorno ai 7,5 mesi. Non si evidenziano sostanziali variazioni dei rendimenti potenziali lordi da locazione, che sono rimasti intorno al 6 per cento.