In calo gli acquisti all’estero
Agli italiani continua a piacere la Spagna ma si compra meno a Londra e Parigi
a Frenano gli acquisti di case all'estero da parte degli italiani, anche se dovrebbe trattarsi di un incidente congiunturale, non di un trend duraturo. Secondo Scenari Immobiliari, nei primi sei mesi dell'anno sono state comprate circa 23mila abitazioni oltre confine, in calo del 4,2% sullo stesso periodo del 2015, con una previsione per fine anno di una frenata del 7,6% con 44mila abitazioni. «Un rallentamento imputabile alla difficoltà di prevedere i rischi geopolitici in molte aree – spiega Mario Breglia, presidente della società di analisi – però la propensione a investire nel mattone degli italiani resta elevata».
Da dieci anni a questa parte in cima alla classifica si trova la Spagna, che aumenta la sua quota e copre addirittura il 28% delle transazioni (era il 15% nel 2007). Nelle grandi città come Madrid e Barcellona, dove molti acquisti sono trainati da motivi di studio, i prezzi restano entro un range compreso fra 2 e 4mila euro al metro. E si spende anche meno nelle zone turistiche come la costa di Malaga, le Canarie e le Baleari. Torna a crescere anche la Francia, che attira l'8% delle compravendite. Parigi accusa una flessione, mentre è sempre di moda la Costa Azzurra. «A Nizza, pochi chilometri oltre il confine, gli immobili costano meno che in Liguria, ma si possono trovare molte case vista mare, che da noi ormai sono introvabili», spiega Breglia. Anche in Grecia è in ripresa il flusso di acquisti nelle isole, come Santorini, ccon valori tra 1.000 e 3.150 euro al metro.
È tutta da tenere d'occhio, invece, la dinamica della Gran Bretagna, che negli anni è arrivata a coprire anche il 10% degli investimenti, per assestarsi oggi al 6%. Gli ultimi acquisti si sono concentrati nel primo trimestre per questioni fiscali. Infatti dal 1° aprile 2016 è scattato un inasprimento dell’imposta di registro sulle se- conde case, che dal 3% di base può toccare il 15% per gli immobili più costosi. «Poi si è innestato anche l’effetto Brexit, che ha dato il via a una fase di stallo. La nuova situazione comporterà un certo svuotamento della City, vista la chiusura dei vari uffici della Ue e lo spostamento del quartier generale che diverse multinazionali saranno indotte a operare. Una condizione che sfavorisce chi ha acquistato in passato per affittare», ammette Breglia. Ma questa “sindrome londinese” potrebbe essere destinata comunque a rientrare presto. «L’interesse dovrebbe tornare già nella seconda metà del 2017. Il livello dei prezzi, infatti, ha raggiunto ormai valori massimi, compresi fra 10 e 23mila euro al metro, e ci si attende un calo generalizzato compreso tra il 10 e 20%, che richiamerà nuovamente gli investitori». Parte dei capitali “fuggiti” da Londra sono stati dirottati verso gli Stati Uniti, che attirano il 14% degli scambi. A New York gli italiani hanno iniziato a comprare anche nelle zone meno pregiate, per sfuggire ai 15mila euro al metro e più di Manhattan. Ma è ancora più interessante Miami, dove i prezzi si sono sgonfiati del 6-7% visto che la recessione in America Latina ha costretto molti sudamericani a vendere in fretta. E oggi si può comprare partendo da 2.500 per arrivare a 16mila euro al metro.
Per il resto, molte aree del pianeta sono al momento fuori dal mirino degli investitori retail. È il caso del Brasile, una sorta di “sogno” infranto a causa del deterioramento dello scenario economico, o di Paesi come Tunisia ed Egitto, che scontano la paura del terrorismo. «Ci sono però delle eccezioni. In Asia – riprende Breglia – parliamo della Thailandia, dove il basso costo della vita e i prezzi convenienti attirano molti pensionati. A Pattaya e Phuket si compra a partire da 1.000-1.500 euro al metro». Nel nord Africa, invece, la stabilità politica e un regime che incentiva gli stranieri ha messo in luce il Marocco. A Casablanca, restando intorno ai 2mila euro al metro, si può mettere nel mirino un’abitazione in uno dei quartieri di super lusso che stanno sorgendo apposta per gli stranieri. Tornando all’Europa, rimane stabile la Germania, con acquisti concentrati soprattutto su Berlino, mentre a Est c'è interesse su Praga, dove, nelle zone centrali, le abitazioni di lusso potrebbero rivalutarsi tra il 12% e il 18% entro il 2018.
Gli acquisti all’estero da parte di famiglie italiane - Numero di unità immobiliari