Il Sole 24 Ore

L’Authority francese bacchetta il gruppo Free di Xavier Niel

- Andrea Biondi

operatore mobile con migliori performanc­e, Bouygues e Sfr dietro e Free buona ultima, indietro in molti indicatori.

Come ogni anno Arcep, l’autorità francese omologa dell’Agcom italiana, ha pubblicato il suo Osservator­io annuale sulla qualità dei servizi mobili. E anche quest’anno la Free del gruppo Iliad di Niel – salito alla ribalta delle cronache in Italia dapprima per una posizione lunga fino al 15% in Telecom Italia e ora per l’accordo della sua Iliad con Ck Hutchison e Vimpelcom per rilevare torri e frequenze ridondanti della joint venture fra Wind e 3 Italia che ora attende solo l’ok della Ue – non ne esce proprio bene.

Certo, il report non manca di mettere in evidenza anche dei mi- gliorament­i per la compagnia transalpin­a che nel 2012 è intervenut­a sul mercato con tariffe low cost, ma anche con offerte triple play (combinazio­ne di television­e, telefono e internet). Iliad con Free arriverà presto in Italia, anche se concretame­nte con offerte sul mercato non prima di un anno (si veda Il Sole 24 Ore del 10 luglio). In Francia comunque, a partire dal comunicato stampa di Arcep, si capisce che il bicchiere per Free è da considerar­e più vuoto che pieno nell’analisi dello studio annuale dell’Authority.

L’indagine si basa su 600mila misurazion­i su tutto il territorio: grandi città, ma anche campagne e sulle reti di trasporto (metro, ferrovie, strade e autostrade). Nella generalità dei casi i risultati di Orange sono migliori di quelli dei concorrent­i.

A ogni modo, non è sul versante delle telefonate e degli Sms che si riscontran­o le differenze fra i 4 operatori che hanno buoni risultati: oltre il 90% di telefonate con qualità perfetta per almeno 2 minuti e sempre oltre il 90% di Sms ricevuti in meno di 10 secondi. È sui dati e sull’Internet mobile che si riscontran­o invece le vere differenzi­azioni. Qui Orange ha il primato nella gran parte degli indicatori e Free si posiziona in coda. Ad esempio consideran­do le reti 2G, 3G e 4G, in non più del 69% dei casi gli utenti Free riescono a caricare un sito in meno di 10 secondi. Per Bouygues il dato si posiziona al 79,2%, per Sfr all’81,8% e per Orange all’87,1 per cento. Il tasso di video di qualità “perfetta” scende al 44,8% per Free contro il 66,5% di Sfr, il 67,2% di Bouygues e l’81,3% di Orange. Non va meglio se dalla qualità perfetta si scende di livello alla qualità “corretta”. Qui il tasso per Free si attesta al 47% contro il 69,6% di Sfr, il 69,9% di Bouygues e l’83,4% di Orange. In termini di velocità di scaricamen­to dati Free divide l’ultima posizione con Sfr (12 Mbit/s per Free e 12,2 Mbit/s per Sfr) contro i 18,3 Mbit/s di Bouygues e i 28,5 Mbit/s di Orange.

In questo quadro però, come detto, l’Authority francese non ha mancato di rilevare con i suoi dati anche alcuni migliorame­nti. La copertura del territorio in 4G per esempio. La porzione di territorio coperta dall’operatore Free ad aprile del 2016 era del 26%: dato non lontano dal battistrad­a Orange (35%), dal secondo Bouygues (31%) e davanti al fanalino di coda Sfr (21%). A luglio 2015 le stesse percentual­i erano del 28% per Orange del 24% per Bouygues, del 19% per Free e del 15% per Sfr.

Questa dunque la situazione di dati e gap anche se va detto che Free Mobile è l’operatore più giovane – a fronte di telco dalla presenza molto consolidat­a sul mercato – e comunque è l’operatore che sta facendo maggiore incetta di clienti sul mercato. Fra gennaio e marzo, come attestato dalla società, si parla di un guada- gno netto di 215mila clienti, saliti così a 16 milioni fra rete fissa e mobile. Nel solo mobile si parla di 11,9 milioni con una quota di mercato del 17 per cento.

Gran parte del merito va senza dubbio alla competitiv­ità dell’operatore sulle tariffe. Quella di punta – chiamate senza limiti e 50 GB di dati a 19,99 euro al mese – è ancora la migliore sul mercato. I concorrent­i per lo stesso prezzo arrivano a offrire 5Gb di dati. Questo il quadro in Francia per un operatore che, arrivando in Italia, si troverà dinanzi una situazione differente. La copertura 4G per esempio, è più alta rispetto ai livelli francesi con Tim e Vodafone ben sopra il 90% della popolazion­e. Anche l’Arpu italiano di 12 euro è differente dal ricavo medio per utente con cui Free è entrata sul mercato francese. Più che sulle offerte low cost, la partita sarà giocata in gran parte (o quantomeno nella parte decisiva) sugli investimen­ti.

STREAMING Gli utenti della telco che fa capo a Xavier Niel riescono a vedere un video in qualità «perfetta» nel 44,8% dei casi

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