L’Authority francese bacchetta il gruppo Free di Xavier Niel
operatore mobile con migliori performance, Bouygues e Sfr dietro e Free buona ultima, indietro in molti indicatori.
Come ogni anno Arcep, l’autorità francese omologa dell’Agcom italiana, ha pubblicato il suo Osservatorio annuale sulla qualità dei servizi mobili. E anche quest’anno la Free del gruppo Iliad di Niel – salito alla ribalta delle cronache in Italia dapprima per una posizione lunga fino al 15% in Telecom Italia e ora per l’accordo della sua Iliad con Ck Hutchison e Vimpelcom per rilevare torri e frequenze ridondanti della joint venture fra Wind e 3 Italia che ora attende solo l’ok della Ue – non ne esce proprio bene.
Certo, il report non manca di mettere in evidenza anche dei mi- glioramenti per la compagnia transalpina che nel 2012 è intervenuta sul mercato con tariffe low cost, ma anche con offerte triple play (combinazione di televisione, telefono e internet). Iliad con Free arriverà presto in Italia, anche se concretamente con offerte sul mercato non prima di un anno (si veda Il Sole 24 Ore del 10 luglio). In Francia comunque, a partire dal comunicato stampa di Arcep, si capisce che il bicchiere per Free è da considerare più vuoto che pieno nell’analisi dello studio annuale dell’Authority.
L’indagine si basa su 600mila misurazioni su tutto il territorio: grandi città, ma anche campagne e sulle reti di trasporto (metro, ferrovie, strade e autostrade). Nella generalità dei casi i risultati di Orange sono migliori di quelli dei concorrenti.
A ogni modo, non è sul versante delle telefonate e degli Sms che si riscontrano le differenze fra i 4 operatori che hanno buoni risultati: oltre il 90% di telefonate con qualità perfetta per almeno 2 minuti e sempre oltre il 90% di Sms ricevuti in meno di 10 secondi. È sui dati e sull’Internet mobile che si riscontrano invece le vere differenziazioni. Qui Orange ha il primato nella gran parte degli indicatori e Free si posiziona in coda. Ad esempio considerando le reti 2G, 3G e 4G, in non più del 69% dei casi gli utenti Free riescono a caricare un sito in meno di 10 secondi. Per Bouygues il dato si posiziona al 79,2%, per Sfr all’81,8% e per Orange all’87,1 per cento. Il tasso di video di qualità “perfetta” scende al 44,8% per Free contro il 66,5% di Sfr, il 67,2% di Bouygues e l’81,3% di Orange. Non va meglio se dalla qualità perfetta si scende di livello alla qualità “corretta”. Qui il tasso per Free si attesta al 47% contro il 69,6% di Sfr, il 69,9% di Bouygues e l’83,4% di Orange. In termini di velocità di scaricamento dati Free divide l’ultima posizione con Sfr (12 Mbit/s per Free e 12,2 Mbit/s per Sfr) contro i 18,3 Mbit/s di Bouygues e i 28,5 Mbit/s di Orange.
In questo quadro però, come detto, l’Authority francese non ha mancato di rilevare con i suoi dati anche alcuni miglioramenti. La copertura del territorio in 4G per esempio. La porzione di territorio coperta dall’operatore Free ad aprile del 2016 era del 26%: dato non lontano dal battistrada Orange (35%), dal secondo Bouygues (31%) e davanti al fanalino di coda Sfr (21%). A luglio 2015 le stesse percentuali erano del 28% per Orange del 24% per Bouygues, del 19% per Free e del 15% per Sfr.
Questa dunque la situazione di dati e gap anche se va detto che Free Mobile è l’operatore più giovane – a fronte di telco dalla presenza molto consolidata sul mercato – e comunque è l’operatore che sta facendo maggiore incetta di clienti sul mercato. Fra gennaio e marzo, come attestato dalla società, si parla di un guada- gno netto di 215mila clienti, saliti così a 16 milioni fra rete fissa e mobile. Nel solo mobile si parla di 11,9 milioni con una quota di mercato del 17 per cento.
Gran parte del merito va senza dubbio alla competitività dell’operatore sulle tariffe. Quella di punta – chiamate senza limiti e 50 GB di dati a 19,99 euro al mese – è ancora la migliore sul mercato. I concorrenti per lo stesso prezzo arrivano a offrire 5Gb di dati. Questo il quadro in Francia per un operatore che, arrivando in Italia, si troverà dinanzi una situazione differente. La copertura 4G per esempio, è più alta rispetto ai livelli francesi con Tim e Vodafone ben sopra il 90% della popolazione. Anche l’Arpu italiano di 12 euro è differente dal ricavo medio per utente con cui Free è entrata sul mercato francese. Più che sulle offerte low cost, la partita sarà giocata in gran parte (o quantomeno nella parte decisiva) sugli investimenti.
STREAMING Gli utenti della telco che fa capo a Xavier Niel riescono a vedere un video in qualità «perfetta» nel 44,8% dei casi