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data. La nostra attività di vigilanza è completa e copre tutti gli aspetti dei rischi bancari, compresi i rischi di credito, di mercato, operativi, rischi su capitale e liquidità, e così via. Tutti questi aspetti sono considerati e valutati al meglio delle nostre possibilità, nello Srep e più specificamente negli stress test, come nei contatti regolari fra i team di vigilanza e le banche. Le cito due aspetti rilevanti per il rischio di mercato. Primo, abbiamo lanciato un’ampia revisione dei modelli interni di gestione del rischio. Questi modelli sono usati dalle principali banche per misurare i rischi in varie aree, e calcolare la ponderazione del rischio, inclusi i rischi di mercato e operativi. Diversi approcci nella costruzione di modelli possono dare luogo a diversi requisiti prudenziali e se i modelli non sono appropriati ne può derivare una sottovalutazione dei requisiti. Le banche che assumono larghe esposizioni di mercato sono spesso caratterizzate da ponderazioni medie più basse sulla loro esposizione a questi rischi. Ecco perché è importante vigilare su questi modelli. Questo compito però richiede tempo, dato l’alto numero di banche su cui vigiliamo e i modelli multipli che usano. Vorrei dire anche che parlare di derivati in genere non è corretto: ci sono posizioni in derivati che aiutano a coprire il rischio e altre che lo aumentano. In secondo luogo, stiamo facendo attenzione crescente alla leva finanziaria (leverage) delle istituzioni finanziarie, come complemento delle esposizioni ponderate. Le misure del leverage non sono ponderate per il rischio e quindi non sono soggette alla potenziale distorsione di cui ho parlato. In Europa, il leverage diventerà un requisito formale dopo il 2018, ma le banche devono già pubblicare oggi il proprio leverage. La pubblicazione è importante perché alimenta la disciplina di mercato; le banche sono riluttanti a mantenere un leverage alto se devono pubblicarlo, anche se non vi è ancora un divieto. Da parte nostra, teniamo sotto osservazione il leverage e assicuriamo che le banche lo calcolino correttamente.
In Italia, la creazione del fondo Atlante ha risolto i problemi della ricapitalizzazione di due banche, ma non ha le risorse necessarie per ripulire l’intero sistema. Qual è la sua valutazione del ruolo di Atlante finora e ritiene che debbano essergli date più risorse o debba essere creato un Atlante 2?