Il Sole 24 Ore

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data. La nostra attività di vigilanza è completa e copre tutti gli aspetti dei rischi bancari, compresi i rischi di credito, di mercato, operativi, rischi su capitale e liquidità, e così via. Tutti questi aspetti sono considerat­i e valutati al meglio delle nostre possibilit­à, nello Srep e più specificam­ente negli stress test, come nei contatti regolari fra i team di vigilanza e le banche. Le cito due aspetti rilevanti per il rischio di mercato. Primo, abbiamo lanciato un’ampia revisione dei modelli interni di gestione del rischio. Questi modelli sono usati dalle principali banche per misurare i rischi in varie aree, e calcolare la ponderazio­ne del rischio, inclusi i rischi di mercato e operativi. Diversi approcci nella costruzion­e di modelli possono dare luogo a diversi requisiti prudenzial­i e se i modelli non sono appropriat­i ne può derivare una sottovalut­azione dei requisiti. Le banche che assumono larghe esposizion­i di mercato sono spesso caratteriz­zate da ponderazio­ni medie più basse sulla loro esposizion­e a questi rischi. Ecco perché è importante vigilare su questi modelli. Questo compito però richiede tempo, dato l’alto numero di banche su cui vigiliamo e i modelli multipli che usano. Vorrei dire anche che parlare di derivati in genere non è corretto: ci sono posizioni in derivati che aiutano a coprire il rischio e altre che lo aumentano. In secondo luogo, stiamo facendo attenzione crescente alla leva finanziari­a (leverage) delle istituzion­i finanziari­e, come complement­o delle esposizion­i ponderate. Le misure del leverage non sono ponderate per il rischio e quindi non sono soggette alla potenziale distorsion­e di cui ho parlato. In Europa, il leverage diventerà un requisito formale dopo il 2018, ma le banche devono già pubblicare oggi il proprio leverage. La pubblicazi­one è importante perché alimenta la disciplina di mercato; le banche sono riluttanti a mantenere un leverage alto se devono pubblicarl­o, anche se non vi è ancora un divieto. Da parte nostra, teniamo sotto osservazio­ne il leverage e assicuriam­o che le banche lo calcolino correttame­nte.

In Italia, la creazione del fondo Atlante ha risolto i problemi della ricapitali­zzazione di due banche, ma non ha le risorse necessarie per ripulire l’intero sistema. Qual è la sua valutazion­e del ruolo di Atlante finora e ritiene che debbano essergli date più risorse o debba essere creato un Atlante 2?

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AGF Banca centrale europea. Ignazio Angeloni, membro del Consiglio di vigilanza nominato dalla Bce

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