Stretta di Bankitalia sulle diverse situazioni di crisi
Un assist per lo stile di vigilanza, adottato già da tempo da Bankitalia rispetto alle sofferenze delle aziende di credito italiane, è contenuto nell’ultimo rapporto sull’Italia del Fondo monetario internazionale.
L’organismo di Washington, che non si stanca di ripetere come il sistema creditizio italiano abbia «bisogno di una ristrutturazione per diventare più forte, più piccolo e più redditizio», ha espresso un deciso apprezzamento nel suo ultimo rapporto sull’Italia per le iniziative portate avanti da via Nazionale, ricordando in particolare che Bankitalia sta sviluppando una nuova regolamentazione per fare il rendiconto dei non performing loans, da parte delle aziende di credito, entro la fine del 2016.
Del resto, anche all’origine di una serie di casi di crisi bancarie locali, dei quali si è di recente occupata la magistratura, c’è un’azione che viene da lontano da parte della vigilanza di via Nazionale, da molto tempo impegnata a far emergere le rettifiche di valore e a far tornare in carreggiata, senza turbamento per correntisti e risparmiatori, le banche più 7 L'espressione “non performing loan”, ormai comunemente abbreviata in Npl, indica i crediti deteriorati delle banche: quelli che difficilmente saranno rimborsati per intero dai debitori. In questa fase particolare i crediti problematici, in pacchetti molto significativi, sono oggetto di vendite da parte degli istituti a operatori italiani e internazionali specializzati nel recupero dei prestiti. A vantaggio del patrimonio e di nuovi prestiti fiaccate da una crisi economica interminabile.
Il giro di vite sulla necessità di rafforzare gli accantonamenti a fondo rischi e sull’esigenza di prevenire le crisi ha prodotto già molta attività in campo creditizio, allo scopo di accelerare lo smaltimento delle sofferenze, ed è in molti casi anche il frutto di un impulso esplicito proveniente da Via Nazionale che ha come mission la salvaguardia della stabilità finanziaria .
Ciò significa, nei casi di banche già in situazioni difficili, gestire le aziende in amministrazione straordinaria e poi rimettere le banche sul mercato alleggerite dal portafoglio dei prestiti cattivi nonchè agevolare le soluzioni preventive di mercato allo scopo di evitare la liquidazione coatta amministrativa. È quanto è stato fatto, ad esempio, nel caso delle Bcc, come la Padovana, l'Irpina, la Macerata.
Il suggerimento più ricorrente da parte di via Nazionale alle banche locali è quello di dedicarsi a una gestione più attiva del proprio portafoglio di prestiti deteriorati.
Lo scopo è anche quello di stimolare soluzioni volontarie, a seguito delle nuove norme europee, per la prevenzione della crisi.
Così, ad esempio, nel caso di Caricesena, per la prima volta il Fondo interbancario di tutela dei depositi ha attrezzato il proprio “braccio volontario” raccogliendo tra le aziende di credito italiane 280 milioni di euro cash che stanno provvedendo a salvare l’istituto romagnolo, da febbraio scorso presieduto da Catia Tomasetti e arrivato sull'orlo del fallimento dopo lunghissime gestioni autoreferenziali e investimenti in operazioni immobiliari a favore di prenditori particolarmente immeritevoli (l’inchiesta della magistratura sulla vecchia gestione, come si sa, trae origine proprio da un’ispezione della Banca d’Italia).
Più in generale, tutto il nuovo processo di vendita di Npl è in una certa misura frutto anche delle sollecitazioni di via Nazionale: si pensi ad esempio alla prospettiva di vendita dei 500 milioni di crediti deteriorati che fanno capo a una quarantina di società e di Bcc del gruppo Iccrea, per non parlare, ovviamente, del Monte dei Paschi, che è l’azienda di credito italiana con il maggior volume di non performing loans.
NPL Riconoscimenti dall’Fmi sul ruolo della Vigilanza nel far emergere la corretta rendicontazione a bilancio dei crediti difficili