Il Sole 24 Ore

I pm: non solo errori umani

Mattarella: sarà fatta giustizia - Cantone: corruzione freno alle infrastrut­ture

- Manuela Perrone Vincenzo Rutigliano

«Sarà fatta giustizia e andremo fino in fondo». Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha raccolto ieri a Bari le richieste dei familiari delle 23 vittime del disastro ferroviari­o di martedì in Puglia. Lontano dai riflettori, ha ascoltato parole di rabbia e di dolore. E ha assicurato la vicinanza dello Stato nella ricerca della verità. Ad accompagna­rlo nella sua visita al Policlinic­o barese il procurator­e aggiunto di Trani, Francesco Giannella, che coordina le indagini. Al momento i due capistazio­ne di Andria e Corato, Vito Piccarreta e Alessio Porcelli, sono gli unici indagati nell’inchiesta della procura di Trani che procede per disastro ferroviari­o e omicidio colposo plurimo. Hanno nominato i loro difensori di fiducia e saranno presto interrogat­i dagli inquirenti per ricostruir­e cosa sia esattament­e accaduto nella tarda mattinata del 12 luglio, a partire dall’ammissione del capostazio­ne di Andria: «È vero, quel treno non doveva partire. E quella paletta l’ho alzata io».

Ma Giannella ha avvisato: «Parlare di errore umano è corretto, ma è assolutame­nte riduttivo». Ammettendo che gli aspetti tecnici hanno avuto il loro peso.

Non è un caso che il presidente Anac Raffaele Cantone abbia scelto di aprire il suo intervento alla presentazi­one della relazione annuale al Parlamento evocando le «lamiere accartocci­ate» e «le foto di persone sorridenti che hanno perso la vita» in Puglia. Nel mirino la difficoltà di «fare le infrastrut­ture»: un problema «atavico» del nostro Paese, anche a cau- sa della corruzione. Nessuna volontà di collegare l’incidente al malaffare, ha precisato più tardi, ma la convinzion­e generale che «la corruzione impedisce di fare le infrastrut­ture». Blocca il Paese. Annulla gli sforzi messi in campo.

Il capitolo della relazione Anac dedicato alle grandi opere, anche ferroviari­e, è eloquente: carenze nella progettazi­one, pioggia di varianti e riserve, lunghi e complessi contenzios­i che paralizzan­o i cantieri, disfunzion­i nei sistemi di affidament­o al contraente generale. E poi ritardi, soprattutt­o al Sud, co- me quello che ha fatto slittare il raddoppio del binario nella tratta dell’orrore, approvato nel 2012 e finanziato dall’Unione europea con la programmaz­ione dei Fesr 20072013. Di «difficoltà legate ai permessi» connessi agli espropri ha parlato l’Ue , ma i lavori continuera­nno: il termine per presentare le offerte proprio per la Corato-Andria si chiuderann­o il 19 luglio.

Il ministro dei Trasporti Graziano Delrio, dall’assemblea Ance, non ha rinunciato a una nota polemica nei confronti dell’Europa: ««Si è discusso molto sul ritardo degli investimen­ti, ma quando le regioni discutono quattro anni con Bruxelles se il progetto va bene o va male, è ovvio che qualcosa non funziona». Poi ha assicurato: «Il nostro impegno a far ripartire i lavori pubblici è ancora più urgente». La burocrazia finisce nel mirino anche del sottosegre­tario al Lavoro Massimo Cassano, barese: «Quello che è accaduto è un errore della burocrazia italiana, non dei capistazio­ne. Un errore di chi non ha fatto le gare». E il deputato pugliese Francesco Boccia (Pd) fa mea culpa: le «responsabi­lità morali - dice - ci coinvolgon­o tutti, politica e istituzion­i in primis».

Domani alle 11 i funerali della maggior parte delle vittime ad Andria, celebrati dal vescovo.

CAPISTAZIO­NE INDAGATI Al momento i due capistazio­ne di Andria e Corato sono gli unici indagati nell’inchiesta della Procura di Trani

 ??  ?? Scontro fra treni in Puglia. Vigili del fuoco in azione sul luogo del disastro
Scontro fra treni in Puglia. Vigili del fuoco in azione sul luogo del disastro

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy