Fmi: più concorrenza su trasporti, negozi energia e professioni
pPrima la Commissione europea, ora il Fondo monetario internazionale. Come per uno strano scherzo del destino, ogniqualvolta il disegno di legge concorrenza si arena in Parlamento interviene un’autorevole istituzione internazionale che invita l’Italia a rimettersi in carreggiata. Un working paper del Fondo monetario, “The impact of product market reforms on firm productivity in Italy”, sollecita il governo a fare di più soprattutto sui servizi a rete e le professioni e stima gli effetti positivi che vere liberalizzazioni avrebbero sulla produttività. Tutto questo mentre, proprio ieri, governo e maggioranza hanno formalizzato l’ennesimo i mpegno a superare l’impasse e ad approvare la legge entro l’estate almeno al Senato, rinviando la lettura finale della Camera dopo la pausa. Sarebbe comunque un obiettivo raggiunto in ritardo, visto che nel Programma nazionale di riforma si fissava come data limite il 30 giugno.
I relatori - Luigi Marino di Ap e Salvatore Tomaselli del Pd - ora preannunciano un possibile via libera in commissione Industria la prossima settimana, forse mercoledì, per poi trasmettere il testo all’Aula, dopo che ulteriori punti critici ieri sono stati superati. In particolare, è stato riformulato il delicato tema degli sconti Rc auto per chi accetta la proposta di alcune clausole, tra le quali l’installazione della scatola nera. In questo caso le tensioni (anche all’interno del Pd) si erano accese sulle tariffe degli automobilisti del Sud. Il nuovo emendamento stabilisce parametri più dettagliati per gli sconti che dovrà indicare l’Ivass , al quale andrà anche il compito di verificare che lo sconto aggiuntivo per gli automobilisti “virtuosi“del Mezzogiorno garantisca la progressiva riduzione territoriale delle differenze dei premi Rc auto tra assicurati con «le medesime caratteristiche soggettive e la medesima classe di merito».
Le assicurazioni hanno rappresentato sicuramente uno dei capitoli più combattuti del provvedimento, ridimensionato strada facendo, come aveva sottolineato la Commissione europea in un documento di marzo e come ha ribadito in questi giorni il Fondo monetario. «Sulla spinta della pressione di interessi di parte, molte misure sono state indebolite durante l’iter parlamentare»
IL PROVVEDIMENTO Intesa sugli sconti Rc auto al Sud per sbloccare l’esame in commissione Industria al Senato: possibile via libera la prossima settimana
scrive l’Fmi sottolineando che l’Italia presenta ancora evidenti problemi di mercato nelle industrie a rete (energia e trasporti), professioni (avvocati, notai, farmacisti), commercio, servizi pubblici locali, taxi, porti, aeroporti. Un potenziale enorme, da sfruttare con la prossima legge annuale.
Il Fmi, calcolando che i settori regolati pesano per circa il 30% del Pil italiano, offre anche una simulazione dei benefici: un miglioramento pari a una deviazione standard nei comparti a rete produrrebbe una crescita delle vendite del 3% e un incremento del valore aggiunto per lavoratore pari al 4,7%. E tutto questo con un’intensità maggiore tra le Pmi.