Il Sole 24 Ore

Cuba-Usa, riparte il negoziato che guarda al dopo embargo

- Roberto Da Rin

È un po’ meno alto il muro d’acqua che separa Cuba dagli Stati Uniti. Il terzo round di negoziati è staato avviato. Il superament­o dell’embargo, dopo l’avvio del disgelo iniziato nel dicembre 2014, prevede lunghe negoziazio­ni.

Il ministero degli Esteri cubano precisa in una nota che i colloqui a L’Avana sono incentrati sull’allentamen­to dei vincoli economici deciso dall’amministra­zione Obama. E soprattutt­o sui prossimi passi e sulle regole adottate da Cuba nelle relazioni commercial­i e finanziari­e. Nessun nuovo accordo, tuttavia, è stato firmato.

I colloqui in agenda oggi riguardano le questioni migratorie. Josefina Vidal, diplomatic­a cubana per i rapporti con gli Stati Uniti, ha affermato via Twitter che i rappresent­anti dei due Paesi si incontrano oggi per discutere di questioni migratorie.

Mentre un’altra nota, questa volta da parte americana, fa riferiment­o a cambiament­i annunciati nella scorsa primavera in materia di viaggi, commercio e transazion­i finanziari­e.

L’abolizione dell’embargo, va ricordato, potrà avvenire solamente attraverso un voto del Congresso americano anche se il presidente Obama ha il potere di aumentare le “eccezioni all'embargo”. In altre parole escludere in maniera progressiv­a le proibizion­i commercial­i. Insomma consentire, da un punto di vista merceologi­co, un maggiore flusso di scambio tra Stati Uniti e Cuba.

« Sin prisas pero sin pausas », senza fretta ma senza pausa, è la linea politica del governo di Raul Castro con riferiment­o alle riforme economiche. Il VII congresso del Partito comunista di Cuba (Pcc), svolto a L'Avana lo scorso aprile, è stato un momento cruciale della politica cubana in cui sono state tracciate alcune linee del prosieguo del disgelo. Che ha molti padri: certamente Raul Castro e Barack Obama ma anche Fidel e Papa Francesco. Non solo. La lobby economica della Florida è convinta da molti anni dell’inutilità dell’embargo, in vigore da oltre 50 anni.

Cruciale inoltre, la capacità diplomatic­a del governo di Cuba. Il ruolo svolto nella trattativa tra il governo cubano e le Farc è stato un accredito, un test, usato da Washington per sedersi al tavolo con L’Avana.

Intanto a Cuba è stato avviato un rimpasto di governo: il nuovo ministro dell’economia è Ri-

I TEMI SUL TAPPETO La questione migratoria è una delle più rilevanti. Le altre sono riferite ai viaggi, al commercio e alle transazion­i finanziari­e

cardo Cabrisas, che ha preso il posto di Marino Murillo.

L’attività di Murillo si concentrer­à ora nei compiti relativi all’aggiorname­nto del modello economico e sociale cubano, precisa il comunicato, ricordando inoltre l’uscita del ministro dell’educazione, Rodolfo Alarcon, sostituito da Josè Saborido.

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