Il Sole 24 Ore

Offerte Rcs, ultimo giorno per aderire

Giochi aperti: testa a testa Opa Bonomi e Opas Cairo

- Antonella Olivieri

Ultimo giorno per aderire alle offerte su Rcs. Ieri la cordata guidata da Andrea Bonomi (con Diego Della Valle, Mediobanca, UnipolSai e Pirelli) ha raggiunto il 30,4% del capitale e superato così la soglia minima del 30%. C’è la volontà da parte della cordata di ritirare comunque i titoli consegnati, ma se l’offerta non dovesse risultare vincente sarebbe necessario il responso della Consob, che finora non si è espressa su questo punto. Andrea Bonomi, da parte sua, si è detto «fiducioso» che l’Opa risulterà prevalente.

Si profila però un testa a testa, con una conta all’ultima azione. Già ieri i due contendent­i erano sostanzial­mente alla pari, dato che l’Opas Cairo ha raggiunto il 22%, ma devono ancora essere re- gistrate le adesioni dei fondi Schroder e Vanguard con un altro 8%. Oggi dalla parte di Bonomi, secondo fonti finanziari­e vicine alla cordata, sono attese massicce adesioni da parte degli hedge fund. Cairo invece, dopo aver convinto i fondi con partecipaz­ioni rilevanti, punta al retail che avrebbe ancora in mano il 12-14%.

Con la giornata di ieri la cordata Bonomi raggiunge il 30,4% del capitale Rcs, e supera così la soglia minima che può essere accettata per l’Opa in contanti a 1 euro. Le adesioni registrate per l’Opas di Cairo Communicat­ion - che offre un corrispett­ivo di 0,18 azioni (4,46 euro il prezzo di chiusura ieri in Borsa, -0,45%) più 25 centesimi cash - sono invece pari al 22,03% del capitale Rcs, quota che recepisce le adesioni dei fondi Antares, Nextam e Nextel. Secondo fonti finanziari­e, riprese dall’agenzia Ansa, avrebbero deciso di apportare i loro titoli all’Opas Cairo anche i fondi Schroder con una quota intorno all’8%. Si dovrebbe arrivare a questa quota sommando le partecipaz­ioni di Schoder e Vanguard e quindi Cairo potrebbe già contare su una quota analoga a quella dell’Opa concorrent­e.

Non ci sono conferme ufficiali sull’ipotesi che la quota Rcs di Urbano Cairo i n UT Communicat­ions ( pari a circa il 4,7% del capitale) sia già ricompresa nel conteggio ufficiale. Se così non fosse anche l’Opas sarebbe a un passo dal raggiunger­e la soglia minima, che in questo caso è fissata al 35%, individuat­a come quota che può con- sentire il controllo di fatto .

Dalla parte della cordata Bonomi c’è la volontà di ritirare comunque le azioni consegnate anche se l’Opa non dovesse risultare quella vincente. Nel prospetto dell’offerta, che mira a raggiunger­e il 66,7% del capitale, è precisato che può essere accettato anche il 30% più un’azione, purchè la quota consenta, considerat­a anche l'offerta di Cairo e l’«evo- luzione della composizio­ne dell’azionariat­o di Rcs in termini di numero di investitor­i con partecipaz­ioni rilevanti, di esprimere un numero di voti ritenuto sufficient­e a determinar­e l'esito delle delibere dell'assemblea ordinaria di Rcs e, in particolar­e, di quelle relative alla nomina e alla revoca del consiglio di amministra­zione». Tutte le condizioni sono rinunciabi­li, anche parzialmen­te dal “purchè” in avanti. Sul punto è stato però presentata una richie- sta di chiariment­o alla Consob, dal momento che il regolament­o emittenti non prevede nulla a riguardo. «Nei cinque giorni successivi alla pubblicazi­one dei risultati dell’offerta che ha prevalso - dice il testo Consob - possono essere conferiti ad essa, previa revoca dell’accettazio­ne, i prodotti finanziari apportati alle altre offerte». Nel caso in cui l’Opa Bonomi non dovesse risultare vincente, si porrebbe quindi una questione interpreta­tiva. Secondo i legali dalla parte di Cairo, le azioni o vengono consegnate all’offerta vincente o non possono essere ritirate. Bonomi, avendo superato la soglia del 30%, le vorrebbe invece ritirare comunque.

«Le adesioni all’offerta di Internatio­nal Media Holding hanno oggi superato quota 30%, soglia minima da noi fissata per l'efficacia dell'Opa. Con questo primo importante successo, siamo ancora più fiduciosi che la nostra offerta verrà ulteriorme­nte premiata dagli azionisti Rcs e risulterà quindi quella prevalente», ha dichiarato all’Ansa Andrea Bonomi.

La giornata decisiva è comunque quella di oggi. All’appello manca ancora tra il 31% e il 36% del capitale (a seconda che la quota di UT sia o meno già stata registrata). Dovrebbe esserci ancora la quota della famiglia Rotelli, circa il 3,5%, che potrebbe decidere di aderire a una delle due offerte (nel qual caso probabilme­nte all’Opas) oppure, in teoria, tenersela, dato che il titolo Rcs non sarà delistato. Esclusi tutti i fondi con partecipaz­ioni rotonde che si sono schierati dalla parte di Cairo, resta, secondo stime di mercato, un 12-14% di re- tail e una buona parte di fondi speculativ­i.

Il retail dovrebbe aver perso buona parte della componente entrata a inizio maggio con la scissione della partecipaz­ione Fca che, si suppone, dovrebbe essere propensa a monetizzar­e e quindi, ove fosse ancora presente, ad aderire all’Opa per contanti di Bonomi. La componente “vecchia” del retail, invece, potrebbe essere più propensa a considerar­e lo scambio azionario proposto dall’editore piemontese, perchè probabilme­nte ha prezzi di carico più alti di 1 euro e dunque vendendo a questo prezzo ci perderebbe. Senza dubbio la parte hedge consegnerà invece le azioni all’Opa Bonomi, che infatti attende per oggi massicce adesioni da questa categoria.

Si profila dunque un testa a testa, con la conta all’ultima azione. Stasera il conteggio preliminar­e e lunedì la comunicazi­one ufficiale che sancirà quale è l’offerta prevalente. Dopodichè, nei cinque giorni di mercato aperto precedenti il 28 luglio (ultima data per cambiare cavallo) chi ha aderito all’offerta soccombent­e potrà girare i titoli all’altra. In mancanza di un vincitore netto, resta il rischio di un contenzios­o che potrebbe avere l’effetto di paralizzar­e l’azienda. È già successo, per chi se lo ricorda, nella contesa su Mondadori tra Silvio Berlusconi e Carlo De Benedetti che si risolse - industrial­mente - nella spartizion­e del gruppo di Segrate, con le riviste e i libri a Berlusconi e La Repubblica e L’Espresso a De Benedetti. Il contenzios­o, però, si è chiuso solo dopo una ventina d’anni con il maxi-assegno staccato da Fininvest a favore della Cir.

IL FINANZIERE Andrea Bonomi: «Siamo fiduciosi che la nostra offerta verrà premiata». C’è la volontà di ritirare comunque le azioni consegnate L’EDITORE Lo scambio azioni -cash ha già convinto i fondi con quote rilevanti a restare in partita, ora si punta sul retail che ha in mano tra il 12 e il 14%

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La contesa per il controllo. Sede di Rcs Media

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