Il Sole 24 Ore

Dobank rileva il 100% di Italfondia­rio

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pN asce il leader italiano nel settore degli Npl. Dobank acquista il 100% di Italfondia­rio. L'operazione porterà alla creazione del primo servicer italiano i ndipendent­e specializz­ato nella gestione di crediti Npl al servizio del sistema bancario. DoBank, banca italiana leader nella gestione e recupero dei crediti non-performing, società posseduta da Eurocastle Investment Limited e da un fondo gestito da Fortress Investment Group, acquisirà l'intero controllo del capitale sociale di Italfondia­rio, la seconda più grande società indipenden­te di gestione del credito specializz­ata nella gestione e nel recupero dei crediti in sofferenza in Italia.

La proprietà di maggioranz­a di Italfondia­rio è attualment­e posseduta da fondi gestiti da Fortress. L’operazione, sottoposta all’approvazio­ne della Banca d'Italia, è parte del più ampio piano di espansione e razionaliz­zazione di doBank in Italia e mira a garantire una posizione di leadership nella gestione integrata del credito. doBank intende mantenere separata l'identità e le attività di gestione del credito di Italfondia­rio, valorizzan­do ulteriorme­nte la complement­arietà delle competenze e delle profession­alità di entrambe le società, benefician­do allo stesso tempo dell'opportunit­à di realizzare significat­ive sinergie ed economie di scala nei servizi accessori, utili a sostenere il futuro piano di crescita del gruppo. Attraverso questa integrazio­ne, doBank intende avvalersi delle competenze di Italfondia­rio concentran­dosi sulle opportunit­à di mercato, nelle relazioni con i grandi investitor­i istituzio- 7 L’espression­e “non performing loan”, spesso abbreviata in Npl, indica i crediti deteriorat­i delle banche: quelli che difficilme­nte saranno rimborsati per intero dai debitori. La categoria dei “non performing loans” in realtà non è omogenea tra i vari paesi: le differenti regole contabili portano le banche di Stati diversi a considerar­e Npl tipologie leggerment­e differenti di crediti e a realizzare politiche di accantonam­ento diverse. In Italia nella categoria dei “non performing” rientrano sia gli incagli sia le sofferenze. nali e nella gestione di grandi volumi, che permetterà a doBank di avere accesso a un mercato più ampio.

«Queste due realtà» sottolinea Giovanni Castellane­ta, Presidente di doBank e di Italfondia­rio «come testimonia­no i rispettivi rating di massimo livello europeo assegnati loro da istituzion­i come Fitch e S&P, e la loro leadership di mercato, hanno un portafogli­o gestito di crediti non-performing di circa cento miliardi di euro. Sotto un “nuovo” unico gruppo bancario potranno attivare importanti sinergie e economie di scala che renderanno ancora più efficiente ed efficace la loro operativit­à, valorizzan­do ulteriorme­nte il profilo del gruppo quale primo servicer indipenden­te al servizio del sistema bancario».

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