Atlantia accelera sulla cessione di Aspi
Atlantia accelera sui dossier chiave: la cessione del 30% di Autostrade per l’Italia e la conquista dell’areoporto di Nizza. Due passaggi fondamentali per dare nuova forma al portafoglio della holding infrastrutturale guidata da Giovanni Castellucci.
L’operazione Aspi
Atlantia ha terminato il primo giro d’incontri con le principali banche d’affari per individuare i due istituti che l’affiancheranno nella valorizzazione di un 30% della controllata Autostrade per l’Italia. I summit proseguiranno con l’obiettivo di trovare a stretto giro chi si occuperà del dossier. L’operazione è assai rilevante per la holding poiché potrebbe comportare un incasso assai rotondo. Secondo le stime degli analisti la partecipazione potrebbe valere oltre 5 miliardi di euro. Tuttavia, l’incasso potrebbe essere ben più elevato. Non va dimenticato che in occasione della tentata cessione di una quota di Aeroporti di Roma il mercato stimava per la holding un possibile introito compreso tra 3,2-3,4 miliardi e sul tavolo di Atlantia è poi arrivata una proposta da 4,4 miliardi. Anche in questo caso, dunque, le offerte finali potrebbero essere diverse rispetto alle valutazioni iniziali complice una generale fame di asset che potrebbe spingere gli interessati ad aumentare la posta per assicurarsi la presenza in un asset che ha un rendimento stabile e rotondo. Ecco perché c’è già chi ipotizza un prezzo del 30% vicino ai 6 miliardi. Quanto ai possibili investitori, il target sarebbe certamente appetibile per i fondi pensione. Ma di sicuro daranno uno sguardo all’asset anche i grandi fondi internazionali. Cruciale sarà poi comprendere che cosa farà la holding di tanta cassa. Nel mentre si sta at- trezzando per conquistare l’aeroporto di Nizza.
Lo scalo francese
Atlantia ha presentato la miglior offerta sia sul piano economico che tecnico per l’aeroporto di Nizza - Nice Côte d’Azur. La holding che controlla Aeroporti di Roma e Autostrade per l’Italia ha prevalso sul concorrente diretto, Vinci, che si è invece classificato secondo sul fronte finanziario e addirittura quarto sul piano tecnico. La partita, tuttavia, non è ancora chiusa, lo stato francese che ha avviato la procedura di privatizzazione ha chiesto infatti un nuovo round di offerte. Stessa decisione per lo scalo di Lione dove il primo qualificato è stato l’australiana Macquarie con Vinci ancora una volta secondo. Possibile che sia stata l’assenza di francesi in testa alle due gare a spingere il governo a chiedere un nuovo rilancio? Difficile dirlo, di certo molti osservatori fanno notare che la consegna delle chiavi di Lione a Vinci potrebbe favorire l’ascesa di Atlantia su Nizza tanto più considerato che gli enti locali della Costa Azzurra non amano molto il conglomerato transalpino.
Tral’altrovaricordatochel’aeroporto di Nizza è un obiettivo che la società ha messo nel mirino in partnership con Edf Invest. Edf Invest è un partner che potrebbe rivelarsi chiave, non solo perché è evidentemente un operatore cruciale sul mercato transalpino ma anche perché oggi è guidato da un manager che già in passato ha avuto relazioni importanti con la compagnia italiana. L’amministratore delegato di Edf è infatti Jean-Bernard Lévy, già numero uno di Thales, partner di Atlantia in Ecomuv, azienda a sua volta al centro di un complesso contenzioso con lo stato francese poi risolto. Con il ceo si è creato una rapporto di rispetto e stima reciproca che certamente aiuterà il consorzio a competere al meglio nella gara per lo scalo di Nizza. Quanto alla valutazione, se si considerano i multipli a cui è stato valorizzato l’aeroporto di Tolosa, pari a 18 volte l’ebitda, lo scalo della Costa Azzurra potrebbe venir valutato 1,8 miliardi di euro, debito compreso.