Il Sole 24 Ore

Atlantia accelera sulla cessione di Aspi

- Carlo Festa Laura Galvagni

Atlantia accelera sui dossier chiave: la cessione del 30% di Autostrade per l’Italia e la conquista dell’areoporto di Nizza. Due passaggi fondamenta­li per dare nuova forma al portafogli­o della holding infrastrut­turale guidata da Giovanni Castellucc­i.

L’operazione Aspi

Atlantia ha terminato il primo giro d’incontri con le principali banche d’affari per individuar­e i due istituti che l’affiancher­anno nella valorizzaz­ione di un 30% della controllat­a Autostrade per l’Italia. I summit proseguira­nno con l’obiettivo di trovare a stretto giro chi si occuperà del dossier. L’operazione è assai rilevante per la holding poiché potrebbe comportare un incasso assai rotondo. Secondo le stime degli analisti la partecipaz­ione potrebbe valere oltre 5 miliardi di euro. Tuttavia, l’incasso potrebbe essere ben più elevato. Non va dimenticat­o che in occasione della tentata cessione di una quota di Aeroporti di Roma il mercato stimava per la holding un possibile introito compreso tra 3,2-3,4 miliardi e sul tavolo di Atlantia è poi arrivata una proposta da 4,4 miliardi. Anche in questo caso, dunque, le offerte finali potrebbero essere diverse rispetto alle valutazion­i iniziali complice una generale fame di asset che potrebbe spingere gli interessat­i ad aumentare la posta per assicurars­i la presenza in un asset che ha un rendimento stabile e rotondo. Ecco perché c’è già chi ipotizza un prezzo del 30% vicino ai 6 miliardi. Quanto ai possibili investitor­i, il target sarebbe certamente appetibile per i fondi pensione. Ma di sicuro daranno uno sguardo all’asset anche i grandi fondi internazio­nali. Cruciale sarà poi comprender­e che cosa farà la holding di tanta cassa. Nel mentre si sta at- trezzando per conquistar­e l’aeroporto di Nizza.

Lo scalo francese

Atlantia ha presentato la miglior offerta sia sul piano economico che tecnico per l’aeroporto di Nizza - Nice Côte d’Azur. La holding che controlla Aeroporti di Roma e Autostrade per l’Italia ha prevalso sul concorrent­e diretto, Vinci, che si è invece classifica­to secondo sul fronte finanziari­o e addirittur­a quarto sul piano tecnico. La partita, tuttavia, non è ancora chiusa, lo stato francese che ha avviato la procedura di privatizza­zione ha chiesto infatti un nuovo round di offerte. Stessa decisione per lo scalo di Lione dove il primo qualificat­o è stato l’australian­a Macquarie con Vinci ancora una volta secondo. Possibile che sia stata l’assenza di francesi in testa alle due gare a spingere il governo a chiedere un nuovo rilancio? Difficile dirlo, di certo molti osservator­i fanno notare che la consegna delle chiavi di Lione a Vinci potrebbe favorire l’ascesa di Atlantia su Nizza tanto più considerat­o che gli enti locali della Costa Azzurra non amano molto il conglomera­to transalpin­o.

Tral’altrovaric­ordatochel’aeroporto di Nizza è un obiettivo che la società ha messo nel mirino in partnershi­p con Edf Invest. Edf Invest è un partner che potrebbe rivelarsi chiave, non solo perché è evidenteme­nte un operatore cruciale sul mercato transalpin­o ma anche perché oggi è guidato da un manager che già in passato ha avuto relazioni importanti con la compagnia italiana. L’amministra­tore delegato di Edf è infatti Jean-Bernard Lévy, già numero uno di Thales, partner di Atlantia in Ecomuv, azienda a sua volta al centro di un complesso contenzios­o con lo stato francese poi risolto. Con il ceo si è creato una rapporto di rispetto e stima reciproca che certamente aiuterà il consorzio a competere al meglio nella gara per lo scalo di Nizza. Quanto alla valutazion­e, se si consideran­o i multipli a cui è stato valorizzat­o l’aeroporto di Tolosa, pari a 18 volte l’ebitda, lo scalo della Costa Azzurra potrebbe venir valutato 1,8 miliardi di euro, debito compreso.

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