Il Sole 24 Ore

Potassio, accordo fatto con la Cina

- S.Bel.

pDopo un pesante crollo dei prezzi, il mercato dei fertilizza­nti potrebbe essere avviato a stabilizza­rsi. Con mesi di ritardo rispetto alla norma, anche la Cina ha finalmente siglato un contratto per la fornitura di potassio e il prezzo, benché basso, supera le attese: 219 $/tonnellata per tutto il 2016, con volumi ancora da definire.

A comunicare la svolta è stata la Belarusian Potash Company (Bpc), braccio commercial­e di Belaruskal­i: lo stesso gruppo che aveva stipulato il primo contratto della stagione, insolitame­nte con una società indiana (si veda il Sole 24 Ore del 30 giugno). Il prezzo concordato per il nutriente in quel caso era stato 227 $/tonn, il più basso da un decennio.

Coi cinesi è andata meglio del temuto. Lo spread con i prezzi indiani si è dimezzato rispetto ai 15-17 $ del passato. Il consorzio che ha negoziato coi bielorussi - formato da Sinochem, Cnooc e Cnampgc - era inoltre partito da posizioni molto aggressive. Un altro fornitore, l’ucraina Uralkali, ha riferito che l’offerta iniziale in trattativa era di 150 $/tonn. Il braccio di ferro è andato avanti così a lungo da far temere che non si sarebbe mai giunti ad un compromess­o. Del resto nel 2009, dopo che il prezzo spot del potassio era schizzato oltre 1.000 $, Pechino aveva rinunciato del tutto alle forniture contrattua­li, firmando a dicembre un accordo per il 2010.

Il contratto con la Cina, il maggior consumator­e di potassio al mondo, ha sempre fatto da benchmark per gli altri contratti. Inoltre tende a rappresent­are un “pavimento” per i valori del mercato spot, che oggi si aggirano intorno a 220 $/tonn, in ribasso del 40% rispetto a un anno fa. Il ceo di Bpc, Elena Kudryavets, si mostra fidu- ciosa: «L’accordo coi cinesi contribuir­à a stabilizza­re il mercato globale e ad assicurare la sua ripresa».

A pesare sui prezzi sono la debolezza delle quotazioni dei prodotti agricoli, un eccessivo sviluppo delle miniere di potassio e la maggiore concorrenz­a sul mercato dopo il “divorzio” tra Belaruskal­i e Uralkali nel 2013. Resta tuttora in piedi l’altra joint venture per la commercial­izzazione del nutriente, Canpotex, delle nordameric­ane Potash Corp of Saskatchew­an, Agrium e Mosaic. Quest’ultima ieri ha annunciato che per sostenere i prezzi sospenderà le estrazioni in una miniera canadese da 2,6 milioni di tonnellate di capacità.

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