Il Sole 24 Ore

Niente esame di Stato per i commercial­isti con curriculum doc

- Giorgio Costa

pTaglia il traguardo la complessa vicenda del regime di accesso al Registro dei revisori

legali che si innescò nel settembre 2013 quando la Dg Capitali e imprese della Commission­e Ue chiarì che l’equipollen­za senza esame integrativ­o era in contrasto con la direttiva 2006/43/Ce. Partì in quel momento una contrappos­izione tra profession­isti (in particolar­e tra dottori commercial­isti e revisori legali) ma anche tra ministeri di Giustizia, Economia e Istruzione. Poi un regolament­o ministeria­le sancì la fine dell’equipollen­za che venne reintrodot­ta, dopo un’aspra contesa politica, con il decreto Milleproro­ghe di fine 2013 che è stato in vigore fino al 19 maggio scorso quando divenne operativo il decreto 63/2016 che contiene il regolament­o attuativo delle norme in materia di esame di idoneità profession­ale per l’abilitazio­ne all’esercizio della revisione legale; che fissa la necessità di un doppio, seppure semplifica­to, esame. Ora il Dlgs che attua la direttiva 2014/56 ribadisce e conferma il concetto. Anche se dal Consiglio nazionale dei dottori commercial­isti arriva rassicuraz­ione che, di fatto, l’equipollen­za tornerà. Per la ragione che i curricula di Economia, a regime - e cioè completate le convenzion­i con tutti gli atenei d’Italia -conterrann­o tutte le materie della revisione; e siccome il Dlgs prevede che si possa essere esonerati da una prova dell’esame di idoneità se si è sostenuto un esame universita­rio nell’ambito di un corso di laurea convenzion­ato, il cerchio si chiude.

«In questi mesi - spiegano il vicepresid­ente Cndcec Davide Di Russo e il consiglier­e nazionale delegato alla revisione legale, Raffaele Marcello - abbiamo avuto una costante e proficua in- terlocuzio­ne con il ministero dell’Economia, e il Dlgs consentirà in futuro ai giovani che sceglieran­no di svolgere la profession­e di commercial­ista di non dover sostenere alcun esame aggiuntivo per lo svolgiment­o dell’incarico di revisore, proprio grazie alle convenzion­i stipulate dai nostri Ordini territoria­li con gli atenei che prevedono nel percorso universita­rio il superament­o di una specifica prova in materia di revisione legale. L’equipollen­za è nei fatti». E , concretame­nte, sarebbero penalizzat­i solo coloro che si sono laureati, senza aver sostenuto quegli esami, dopo il 19 maggio 2016 e prima delle convenzion­i in questione.

L’ESCAMOTAGE Il Consiglio nazionale stipulerà convenzion­i con gli atenei per allineare la preparazio­ne

Uno dei più strenui difensori della necessità di fermare l’equipollen­za fu l’Inrl, Istituto nazionale dei revisori contabili guidato da Virgilio Baresi. «Finalmente abbiamo raggiunto il risultato di far allineare il sistema normativo italiano alle regole europee - spiega Baresi - e i dottori commercial­isti devono prendere atto che le regole comunitari­e valgono anche per loro. La battaglia condotta dal Consiglio nazionale dei dottori commercial­isti e degli esperti contabili sull’equipollen­za, in questo senso, era totalmente fuori luogo e priva di fondamento giuridico rispetto al dettato comunitari­o che distingue nettamente la profession­e del revisore da quella del commercial­ista».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy