Contabilizzatori, si cambia
pPer i condomìni è l’ennesima rivoluzione in corso d’opera. L’installazione dei contabilizzatori di calore sui termosifoni (dove ci sono impianti centralizzati) è un obbligo il cui termine è il 31 dicembre di quest’anno ma al quale in moltissimi casi è già stato dato adempimento. Ora il decreto legislativo approvato ieri al Consiglio dei ministri, che va a modificare il Dlgs 102/2014, sulla base delle richieste dell Commissione europea (la procedura d’infrazione era prossima alla scadenza), incide su molti aspetti della normativa energetica. Ma anche sul problema contabilizzatori.
In particolare l’articolo 12 (che impatta sull’articolo 16 del Dlgs 102/2014), di nuova introduzione rispetto al testo approvato dal Consiglio dei ministri in prima lettura, stabilisce che a pagare la sanzione per non aver installato i contabilizzatori è direttamente ogni singolo condòmino, nella misura da 500 a 2500 euro per ogni appartamento. Tuttavia questa disposizione non si applica se l’installazione risulta non «efficiente in termini di costi» . E in effetti un'altra norma, l’articolo 9 del Dlsg 102 (modificato anch’esso dal nuovo decreto) stabilisce che il compito di installare i «sottocontatori» spetta al singolo proprietario. E introduce un concetto nuovo: oltre ai casi di «impossibilità tecnica» di installazione viene introdotto anche il caso di «inefficienza in termini di costi e sproporzione rispetto ai risparmi energetici potenziali», purché queste condizioni siano illustrate in una specifica relazione tecnica del progettista o del tecnico abilitato. Il criterio da adottare per stabilire l’inefficienza è quello di seguire le indicazioni della norma Uni En 15459. La stessa norma va usata quando, constatata l’impossibilità di installare dei sottocontatori, si ricorra, come prevede la nuova norma, «sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore individuali» ma ciò non risulti inefficiente «in termini di costi».
La modifica più importante, rispetto al testo di prima lettura, è però la possibilità di derogare alla norma Uni 10200, quella che in sostanza obbliga a tarare tutti i consumi involontari (i vecchi “costi fissi” o di dispersione) su quelli volontari e contabilizzati. A seguito di relazione tecnica che attesti che ci sono differenza di fabbisogno termico superiori al 50% tra unità immobiliari dello stesso edi- ficio (in sostanza quando è talmente energivoro da penalizzare tanto le case esposte a nord o all’ultimo piano o simili) i condòmini potranno infatti suddividere le spese limitando quelle da consumi volontari al 70% e ripartendo il resto con i vecchi criteri (millesimi, metri quadri, metri cubi o altro). Questo correttivo vanifica la ripartizione basata praticamente solo sui consumi volontari. Anche chi ha già fatto lavori e effettuato la ripartizione le spese potrà rivederla. Il che provocherà, c'è da scommetterci, polemiche e contenziosi a non finire.
Il Governo, comunque, intende puntare sul risparmio energetico nei condomìni: lo ha riaffermato ieri il ministro delle Infrastrutture, Graziano del Rio, all’assemblea dell’Ance: «Subito possiamo fare la centralità della riqualificazione dei condomini. Abbiamo cominciato con la legge di Stabilità, con l’estensione agli incapienti. Bisogna che troviamo un meccanismo più semplificato perché il condominio possa fare subito operazioni di riqualificazioni e i condòmini possano cedere il credito ». Meccanismo che l’Enea ha già messo a punto (si veda il Sole 24 Ore del 28 giugno scorso).