Il Sole 24 Ore

Per i medici ricette senza rischio-sanzioni per inappropri­atezza

- Barbara Gobbi

pI medici tornano liberi di prescriver­e «tutto quanto ritengono necessario alla tutela della salute, sulla base delle evidenze scientific­he». È quanto leggeranno i pazienti nei manifesti che dai prossimi giorni troveranno affissi negli studi. E che sintetizza­no il dietrofron­t del ministero della Salute sul "decreto appropriat­ezza": quello che da mesi turbava i sonni dei camici bianchi, chiamati dal Dm entrato in vigore a gennaio scorso, e poi sospeso, a precisi "paletti" prescritti­vi su 200 prestazion­i. Già dall'autunno quell'impianto - con i medici sulle barricate - aveva cominciato a perdere pezzi, a partire dalle sanzioni pecuniarie inizialmen­te previste per i dottori.

A chiudere la vicenda - ripristina­ndo la piena autonomia del medico e limitando a poche note le prestazion­i con indicazion­e di appropriat­ezza (cui in ogni caso il profession­ista non è vincolato) interviene ora il Dpcm che aggiorna i Livelli essenziali di assistenza (Lea), cioè l'elenco delle cure garantite a tutti dal Ssn, fermo al 2001. Un decreto attesissim­o, presentato ieri a Roma dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin insieme alla presidente della Federazion­e dei medici Roberta Chersevani. Il documento in 63 articoli e 17 allegati - in attesa dell'imminente bollinatur­a del Mef e poi dei passaggi in Parlamento, alla Stato-Regioni e in Consiglio dei ministri - "copre" tutti gli ambiti di cura e include infatti anche la retromarci­a sull'appropriat­ezza prescritti­va. L'unico obbligo per i medici è scrivere sulla ricetta il sospetto diagnostic­o, così da accelerare il processo di cura. Decade ogni ipotesi di sanzione sulla singola prescrizio­ne: di ciascun profession­ista sarà valutato il «comportame­nto prescritti­vo complessiv­o». Si de- ciderà con il contratto.

Ma le novità non si limitano all'autonomia del medico. «I nuovi Lea - ha ricordato Lorenzin - poggiano su tre paletti: l'aggiorname­nto delle prestazion­i garantite, i nuovi nomenclato­ri e il Piano nazionale vaccini, che include anti papillomav­irus esteso anche ai maschi, anti pneumococc­o e anti meningococ­co». Tra le "new entry" figurano così nuovi ausili informatic­i e di comunicazi­one, apparecchi acustici a tecnologia digitale, presidi per disabilità motorie come barelle per la doccia, arti artificial­i a tecnologia avanzata. Mentre nel nuovo nomenclato­re della specialist­ica ambulato-

LA NOVITÀ Il decreto sulle cure garantite dal servizio sanitario specifica l’autonomia del profession­ista nell’indicare le prestazion­i

riale rientrano, tra le altre, procreazio­ne medicalmen­te assistita, consulenza genetica, cure ad alto contenuto tecnologic­o come l'adroterapi­a. Rinnovato l'elenco delle malattie rare: 110 le nuove patologie. Sei le malattie croniche esenti in più, inclusa l'endometrio­si. Debuttano gli screening neonatali per sordità e cataratta congenite e viene ampliato a tutti i nuovi nati lo screening per le malattie metabolich­e ereditarie.

I fondi saranno sufficient­i? Al ministero sono convinti di sì. «Abbiamo attentamen­te pianificat­o il disinvesti­mento su prestazion­i inappropri­ate o obsolete - afferma Lorenzin -. Se invece di 800 milioni avessimo stimato un impatto di 1,3 miliardi, li avremmo chiesti».

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