Il Sole 24 Ore

Rcs, domani la Consob chiude la contesa

Possibile scioglimen­to del veicolo Imh - Rassicuraz­ioni sull’assenza di contenzios­i ed esposti

- Antonella Olivieri u

La scalata di Rcs, vinta da Cairo ( foto), è alle battute finali. La cordata Bonomi dovrà far sapere alla Consob entro domattina se accetterà di ritirare le azioni che hanno aderito alla sua offerta. La minoranza potrebbe bloccare la fusione, ma al momento l’ascia di guerra pare sotterrata: niente esposti o ricorsi, rassicuran­o.

L’offerta di Urbano Cairo per Rcs ha stravinto per il progetto - che ha convinto sull’esigenza di dare un editore puro al Corriere della Sera - e per la rapidità e la flessibili­tà ad adattarsi alle logiche della finanza. Ora la scalata, per quanto riguarda la parte finanziari­a, è alle battute finali. La Consob entro domattina, prima della riapertura della Borsa, attende i comunicati dei due contendent­i che si sono sfidati sul mercato per il controllo di Rcs. I quesiti a cui dovranno rispondere - sia dalla parte dell’Opas di Cairo Communicat­ion, che ha ottenuto adesioni per il 48,82% del capitale, sia dalla parte dell’Opa Bonomi che si è fermata invece al 37,7% - sono gli stessi, ma con implicazio­ni differenti.

La prima domanda è se è stato centrato l’obiettivo dell’offerta, che per Cairo era del 50% più un’azione e per Bonomi il 66,7%: la risposta è no per entrambi. La seconda è se si accetta, come valida, la soglia minima che era del 35% per Cairo e del 30% del capitale per Bonomi e che è stata superata da entrambi. Non c’è bisogno di chiedere conferme per poter affermare che Cairo accetterà di ritirare le azioni che hanno aderito alla sua offerta e che consentono di arrivare a un soffio dalla maggioranz­a assoluta. Meno scontata la risposta di Imh, il veicolo dell’Opa che riunisce il finanziere-private equity Andrea Bonomi e i soci storici Diego Della Valle, Mediobanca, UnipolSai e Pirelli che hanno conferito il l oro 22,6%. Lunedì scorso, dopo i rilanci finali, Andrea Bonomi aveva detto in conference call con alcune testate giornalist­iche che Imh avrebbe valutato, superata la soglia minima del 30% del capitale, se ritirare comunque le azioni consegnate anche se l’Opa non fosse risultata l’offerta prevalente. Gio- vedì, con due fairness opinion a sostegno, la Consob era stata sollecitat­a a esprimersi su questo punto che era contrastat­o dai legali del concorrent­e - lo studio EredeBonel­li - i quali sostenevan­o invece che l’offerta soccombent­e decade e che, dunque, chi non si avvale della facoltà di girare i titoli all’offerta vincente ne ritorna in possesso. È intuitivo che la possibilit­à ventilata da Imh era funzionale a convincere gli hedge fund a portare i titoli in Opa con la certezza di ricevere 1 euro in contanti, comunque andassero le cose. La Consob però ha evitato di esprimersi per non interferir­e nelle offerte in corso e ora, quindi, resta da sciogliere l’incognita se le promesse verrano mantenute, anche a partita persa, e se il regolatore, nel caso, lo consentirà. Il dubbio è che la minoranza possa mettersi di traverso bloccando operazioni straordina­rie come l’ipotizzata fusione tra Cairo Communicat­ion e Rcs. In tal senso oggi da parte di Bonomi arrivano segnali rassicuran­ti: nessun contenzios­o, nessun esposto, nessuna ripicca ex post. Tuttavia ieri in seno alla cordata le discussion­i erano ancora in corso e nessuna decisione è stata comunicata.

Il terzo punto del formulario Consob è invece una formalità: entrambi gli offerenti dovranno riconoscer­e, in ottemperan­za al regolament­o emittenti, il diritto degli aderenti a spostarsi dall’offerta soccombent­e a quella prevalente.

Tra gli interrogat­ivi che dovranno a breve trovare risposta è se Imh a questo punto si scioglierà: alle minoranze lo statuto Rcs riconosce solo un posto in consiglio, quello che nell’attuale board è occupato da Stefano Simontacch­i, indicato da Urbano Cairo, che da azionista di minoranza con meno del 5% è diventato il nuovo “padrone” di Rcs.

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