Rcs, domani la Consob chiude la contesa
Possibile scioglimento del veicolo Imh - Rassicurazioni sull’assenza di contenziosi ed esposti
La scalata di Rcs, vinta da Cairo ( foto), è alle battute finali. La cordata Bonomi dovrà far sapere alla Consob entro domattina se accetterà di ritirare le azioni che hanno aderito alla sua offerta. La minoranza potrebbe bloccare la fusione, ma al momento l’ascia di guerra pare sotterrata: niente esposti o ricorsi, rassicurano.
L’offerta di Urbano Cairo per Rcs ha stravinto per il progetto - che ha convinto sull’esigenza di dare un editore puro al Corriere della Sera - e per la rapidità e la flessibilità ad adattarsi alle logiche della finanza. Ora la scalata, per quanto riguarda la parte finanziaria, è alle battute finali. La Consob entro domattina, prima della riapertura della Borsa, attende i comunicati dei due contendenti che si sono sfidati sul mercato per il controllo di Rcs. I quesiti a cui dovranno rispondere - sia dalla parte dell’Opas di Cairo Communication, che ha ottenuto adesioni per il 48,82% del capitale, sia dalla parte dell’Opa Bonomi che si è fermata invece al 37,7% - sono gli stessi, ma con implicazioni differenti.
La prima domanda è se è stato centrato l’obiettivo dell’offerta, che per Cairo era del 50% più un’azione e per Bonomi il 66,7%: la risposta è no per entrambi. La seconda è se si accetta, come valida, la soglia minima che era del 35% per Cairo e del 30% del capitale per Bonomi e che è stata superata da entrambi. Non c’è bisogno di chiedere conferme per poter affermare che Cairo accetterà di ritirare le azioni che hanno aderito alla sua offerta e che consentono di arrivare a un soffio dalla maggioranza assoluta. Meno scontata la risposta di Imh, il veicolo dell’Opa che riunisce il finanziere-private equity Andrea Bonomi e i soci storici Diego Della Valle, Mediobanca, UnipolSai e Pirelli che hanno conferito il l oro 22,6%. Lunedì scorso, dopo i rilanci finali, Andrea Bonomi aveva detto in conference call con alcune testate giornalistiche che Imh avrebbe valutato, superata la soglia minima del 30% del capitale, se ritirare comunque le azioni consegnate anche se l’Opa non fosse risultata l’offerta prevalente. Gio- vedì, con due fairness opinion a sostegno, la Consob era stata sollecitata a esprimersi su questo punto che era contrastato dai legali del concorrente - lo studio EredeBonelli - i quali sostenevano invece che l’offerta soccombente decade e che, dunque, chi non si avvale della facoltà di girare i titoli all’offerta vincente ne ritorna in possesso. È intuitivo che la possibilità ventilata da Imh era funzionale a convincere gli hedge fund a portare i titoli in Opa con la certezza di ricevere 1 euro in contanti, comunque andassero le cose. La Consob però ha evitato di esprimersi per non interferire nelle offerte in corso e ora, quindi, resta da sciogliere l’incognita se le promesse verrano mantenute, anche a partita persa, e se il regolatore, nel caso, lo consentirà. Il dubbio è che la minoranza possa mettersi di traverso bloccando operazioni straordinarie come l’ipotizzata fusione tra Cairo Communication e Rcs. In tal senso oggi da parte di Bonomi arrivano segnali rassicuranti: nessun contenzioso, nessun esposto, nessuna ripicca ex post. Tuttavia ieri in seno alla cordata le discussioni erano ancora in corso e nessuna decisione è stata comunicata.
Il terzo punto del formulario Consob è invece una formalità: entrambi gli offerenti dovranno riconoscere, in ottemperanza al regolamento emittenti, il diritto degli aderenti a spostarsi dall’offerta soccombente a quella prevalente.
Tra gli interrogativi che dovranno a breve trovare risposta è se Imh a questo punto si scioglierà: alle minoranze lo statuto Rcs riconosce solo un posto in consiglio, quello che nell’attuale board è occupato da Stefano Simontacchi, indicato da Urbano Cairo, che da azionista di minoranza con meno del 5% è diventato il nuovo “padrone” di Rcs.