Quella quota che ha inciso sul risultato
Nella partita Rcs un ruolo decisivo nel determinare il risultato l’hanno avuto gli arbitraggisti. Cairo ha vinto il match potendo contare anche su quel pacchetto dell’8% rastrellato dagli specialisti di disallineamenti, che la cordata Bonomi aveva rifiutato.
A quanto risulta a «Il Sole24Ore», infatti, un gruppo di arbitraggisti si era posizionato sul titolo Rcs, entrando a 70-80 centesimi per scommettere sui rilanci, che poi effettivamente hanno alzato le offerte fino a 1 euro. Non volendo restare investiti, ma volendo monetizzare subito i guadagni realizzati in poche settimane questi operatori avevano offerto le azioni raccolte a chi era disposto a pagare per contanti, ma non in Opa perchè non c’era certezza che potesse essere vincente. Acquistare i titoli sul mercato, purchè a prezzi non superiori a quelli dell’offerta pubblica, è ammesso. Ma in questo caso c’erano obiezioni legali. La cordata partiva infatti da una base del 22,6% (le partecipazioni sommate di Diego Della Valle, Mediobanca, UnipolSai e Pirelli) e superando la soglia del 25% - limite appena abbassato (dal 30%) per le società che non sono Pmi - l’Opa da volontaria sarebbe diventata obbligatoria. Poco male, se non che a quel punto sarebbe scattato l’evento del cambio di controllo che avrebbe richiesto l’ok all’unanimità delle banche creditrici. Peccato che a far da capofila al pool c’è Banca Intesa, schierata nella battaglia sul fronte opposto di Urbano Cairo. A tagliar la testa al toro alla fine sarebbe stato il no di Andrea Bonomi, socio maggioritario della cordata Imh.
Le azioni degli arbitraggisti non sono finite però ugualmente in Opa, bensì intercettate da chi non sarebbe stato l’interlocutore naturale, dato che proponeva lo scambio azionario, operazione estranea alle logiche degli arbitraggisti. Lunedì scorso Equita, uno degli advisor dell’Opas, ha denunciato volontariamente in Borsa l’acquisto di un blocco di 20 milioni di azioni, pari al 3,8% del capitale Rcs, pagate in contanti. Passati i due giorni per la liquidazione, il fondo Antares annunciava di avere aderito all’offerta di Cairo Communication con 20 milioni di azioni. Venerdì sera, a giochi fatti, UT Communication, società direttamente riconducibile a Urbano Cairo, segnalava invece - sempre sul sistema informativo di Borsa italiana - che in giornata erano stati acquistati ai blocchi altri 22,119 milioni di titoli, pari al 4,2% di Rcs, pagati 1 euro l’uno e subito girati all’Opas: 8% catturato, risultato centrato e partita chiusa.