Chiusa la contesa, nuovo test a Piazza Affari
p «Dobbiamo cercare di cominciare a lavorare velocemente, c’è da fare una grande azione di sviluppo, efficienza e valorizzazione delle risorse. Cominciamo a entrare in Rcs e una volta dentro vedremo tutto quello che c’è da fare. La cosa che conta di più è cercare di avere una grande velocità di esecuzione». All’indomani della vittoria sul campo nella battaglia per la conquista di Rcs Mediagroup il messaggio che Urbano Cairo lancia alle agenzie di stampa vede l’imprenditore già schierato in pri- ma fila per prendere le redini dell’azienda e provare a imprimere la svolta.
Svolta che, complici i necessari passaggi formali, difficilmente potrà prendere il via prima del prossimo settembre. Intanto ci sono ancora diversi tasselli da sistemare.
Il primo è il test di Piazza Affari. Domani, giorno in cui si riunirà l’assemblea di Cairo Communication per deliberare un futuro aumento di capitale da 70 milioni di euro con esclusione del diritto d’opzione (funzionale al possibile ingresso di un partner), si capi- rà quali effetti avrà sul titolo Rcs e sulle azioni Cairo l’esito dell’Opas. In merito, gli analisti di Equita (la banca ha lavorato a fianco dell’imprenditore nell’operazione) il 21 giugno scorso (prima dell’ultimo e definitivo ritocco all’offerta) stimavano che la conquista del 50% di Rcs potesse avere un impatto positivo sulla valutazione di Cairo tanto da definire un nuovo target price a 6,1 euro a titolo. Venerdì le azioni del gruppo editoriale hanno chiuso in calo dell’1,3% a 4,4 euro. Difficile immaginare che il titolo possa compiere un balzo in avan- ti così importante in pochi giorni ma a tendere, assicurano gli analisti, la valutazione corretta dell’asset supera i 6 euro. Si vedrà. Nel mentre la chiusura dell’Opas impone di registrare il nuovo assetto azionario del gruppo dell’imprenditore alessandrino. Considerate le quasi 255 milioni di azioni Rizzoli consegnate alla proposta Cairo, l’editore si diluirà dal 73% al 52,7% di Cairo Communication (per un esborso cash di 63,7 milioni). Qualche giorno fa Cairo aveva assicurato che nel caso in cui fosse sceso sotto il 50% avrebbe immediatamente acquistato un 5% del capitale per riportarsi sopra la soglia del controllo. E, da lunedì, chi ha aderito all’Opa di International Media Holding riceverà di ritorno le azioni consegnate e avrà cinque giorni di tempo per decidere se dare il proprio appoggio all’offerta Cairo. Ciò significa che l’Opas potrebbe incamerare altre 67,5 milioni di azioni. In questo caso Cairo scenderebbe al 48% di Cairo Communication mentre l’esborso in contanti raggiungerebbe quota 80 milioni ma la partecipazione in Rcs salirebbe al 61,8%.Il che, in caso di successiva fusione, favorirebbe una maggiore presa sull’entità integrata. Peraltro gli 80 milioni potranno essere tranquillamente finanziati con la linea di credito da 140 milioni già messa a disposizione da Intesa Sanpaolo, senza contare che ci sono ancora poco più di 90 milioni di cassa nei conti di Cairo Communication.
Ecco perchè le forze saranno tutte rivolte a Rcs: «È un’azienda con un grande potenziale da troppo tempo inespresso, che va sviluppato più velocemente possibile, non soltanto con il taglio dei costi ma anche con nuove iniziative e ottenendo il massimo da quelle attuali, come i settimanali e i mensili», ha chiosato Cairo.