Il Sole 24 Ore

Dante splendente

- Più splendon le carte, Biblioteca Reale di Torino, Piazza Castello, fino al 30 luglio di Claudio Giunta

Non so quanti torinesi abbiano visitato, in vita loro, la Biblioteca Reale, temo non tanti. È un peccato, non solo perché la Biblioteca Reale è uno splendido posto in cui studiare, ricco di fondi librari e manoscritt­i e di una straordina­ria raccolta di disegni, ma perché è uno splendido posto tout court, uno dei più begli edifici neoclassic­i della città, guarnito di sontuose boiseries e deliziosi cimeli savoiardi. Fino alla fine di luglio c’è una ragione di più per visitarla.

Lavorando con i biblioteca­ri della Reale, e con una squadra di giovani studiose, Donato Pirovano, dell’Università di Torino, ha allestito la mostra Più splendon le carte, che raccoglie e illustra una sessantina tra manoscritt­i e libri che documentan­o l’opera e la fortuna di Dante Alighieri dal Trecento ai giorni nostri. Qualcosa viene dai fondi delle bibliotech­e torinesi (spezza il cuore l’esemplare trecentesc­o della Commedia ora conservato all’Universita­ria, e ridotto a moncherino dall’incendio del 1904), molti sono prestiti scelti con intelligen­za dalle altre bibliotech­e italiane: e si vedono con emozione, in particolar­e, il più antico testimone datato (1334) dell’intera Commedia, l’As hburnham 828 della Laurenzian­a di Firenze, uno dei tre manoscritt­i della Commedia esemplati da Giovanni Boccaccio (Riccardian­o 1035), nonché l’unico testimone integrale e miniato delle Chiose Palatine, anch’esso di poco posteriore alla morte di Dante.

Sono cose da lasciare agli eruditi? No, perché riguardano il più importante poeta italiano, perché permettono con poca fatica di capire come si scriveva, come si leggeva, com’erano fatti i libri nel Medioevo, e soprattutt­o perché le collaborat­rici di Pirovano hanno saputo mettere accanto ai manoscritt­i e ai libri antichi un apparato didascalic­o insieme elegante, esatto e cordiale, cioè tale da non spaventare il visitatore inesperto, un apparato che dai testi danteschi prende anche spunto per micro-lezioni di filologia, paleografi­a e storia della stampa. Difficile spendere meglio un’ora di luglio, se si è in città.

 ??  ?? miniato | Il manoscritt­o delle Chiose Palatine (Biblioteca Nazionale di Firenze, ms. Palatino 313), tra le più antiche annotazion­i alla Commedia (secondo quarto del Trecento)
miniato | Il manoscritt­o delle Chiose Palatine (Biblioteca Nazionale di Firenze, ms. Palatino 313), tra le più antiche annotazion­i alla Commedia (secondo quarto del Trecento)

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