Lavoro ai profughi, Lega e Fi all’attacco Alfano: ok ma prima italiani. Sindaci scettici
Alfano: ok se danno una mano, ma prima gli italiani - E scrive alla Ue: sconcerto per scarse ricollocazioni
È polemica dopo la proposta del capo dipartimento immigrazione Mario Morcone di far lavorare nelle città, con retribuzione, i rifugiati. Le critiche maggiori arrivano da Lega e Fi, e il ministro Alfano corregge il tiro: la precedenza va comunque data agli italiani. Anche i sindaci reagiscono con freddezza: «Meglio il volontariato»
Sempre il tema immigrazione sotto la lente. Questa volta a scatenare le polemiche è stata la posizione presa da Mario Morcone, prefetto e capo del dipartimento immigrazione, che si è detto favorevole a coinvolgere nel lavoro i migranti «legittimamente sul nostro suolo: i rifugiati o chi ha già presentato la richiesta di asilo», anche con una «retribuzione che potrebbe essere ridotta, per recuperare i costi dell’accoglienza». Morcone è finito sotto il fuoco di fila del centrodestra, con in prima fila la Lega e Fratelli d’Italia, ma anche Forza Italia ha criticato il prefetto. Tanto che è poi intervenuto il ministro dell’Intero Angelino Alfano a correggere il tiro: «Occorre che i profughi diano una mano d’aiuto nelle città in cui vivono, attraverso convenzioni con associazioni di volontariato e realizzando risultati che possano essere di utilità sociale. Ma la regola è che nei lavori si dà sempre e comunque precedenza agli italiani». E la spesa, comunque, «va scomputata dai costi di accoglienza, deve essere a saldo invariato riguardo ai costi per la comunità». In sostanza Alfano si rifà alla circolare del Viminale risalente al novembre 2014 che invitava tutti i prefetti a far svolgere attività di volontariato gratuite ai richiedenti asilo. Una polemica che ha riempito una giornata che ha comunque visto in 11 diverse operazioni di soccorso nel Canale di Sicilia il recupero di 5 corpi e il salvataggio di 534 migranti, stipati a bordo di due gommoni e di 9 piccole imbarcazioni.
Ma ieri Alfano, nella lettera di risposta indirizzata al commissario Ue agli affari interni Dimitri Avramopoulos, ha anche espresso «grande sconcerto» per le scarse ricollocazioni il cui piano è «disatteso dalla maggioranza degli stati membri. Serve un programma europeo di rimpatri», ha aggiunto, mentre «gli impegni assunti dal governo italiano con la road map sono tutti in corso di attuazione», dagli hotspot all’identificazione dei migranti, dalle procedure d’asilo ai rimpatri volontari.
Alfano infine ha comunicato che ieri mattina è stato espulso un tunisino di 35 anni che, «con altri soggetti (tra cui l’imam di Andria, rimpatriato il 13 agosto) era stato condannato nel 2015 dalla Corte di Assise d’Appello di Bari per il reato di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale. Successivamente, il 2 agosto scorso, era stato scarcerato in seguito alla sentenza della Cassazione che aveva annullato la precedente pronuncia. La sua indole violenta - ha spiegato Alfano - che lo aveva portato a inneggiare alla jihad e a ritenere la morte in battaglia una legittima aspirazione, assieme al suo apprezzamento per gli attentati di Parigi, gli è valsa l’emissione del decreto di espulsione per motivi di sicurezza dello Stato». Alfano ha concluso che con quella di ieri sono 44 le espulsioni decise nel 2016, 110 dal 2015.
Ma sul fronte politico a tenere banco sono stati gli attacchi alla proposta di Morcone. Il segretario della Lega Matteo Salvini ha invitato a spiegare la proposta «ad uno dei 4 milioni di italiani disoccupati... Questo è fuori, io lo licenzierei e lo metterei su un barcone!». A insorgere anche Forza Italia. Per il senatore Maurizio Gasparri «in realtà il Viminale più che il ministero dell’Interno italiano, con Morcone sembra il ministero dell’Africa». Per la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, «il Governo Renzi-Alfano si è trasformato nell’ufficio di collocamento di immigrati e sedicenti profughi». A difendere Morcone, il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico (Pd): «Giù le mani da Morcone. È una persona competente e capace, e ha lanciato una proposta estremamente valida, tra l’altro dopo aver raccolto le valutazioni che molti sindaci gli hanno inviato».
GLI SBARCHI Nel Canale di Sicilia recuperati ieri 5 corpi, con il salvataggio di 534 migranti. Dopo imam di Andria, espulso 35enne tunisino che inneggiava alla jihad