Il Sole 24 Ore

I bond portoghesi tornano sotto pressione

Dopo i dubbi dell’agenzia di rating Dbrs su crescita e conti pubblici lo spread con il Bund sale a 300 punti

- Luca Veronese

I l debito del Portogallo resta sotto osservazio­ne anche se ieri è diminuita la pressione degli investitor­i. I rendimenti del decennale portoghese sono saliti dal 2,89 al 2,92% con lo spread rispetto ai titoli tedeschi salito da 293 a 300 punti base.

I titoli portoghesi avevano iniziato a divergere da quelli europei a partire da lunedì. A smuovere il mercato erano state le dichiarazi­oni di Fergus McCormick, responsabi­le dei rating sovrani di Dbrs, l’unica agenzia che ancora mantiene il giudizio sul debito portoghese sopra il livello di investimen­to. « L’outlook rimane sì stabile, ma le pressioni stanno crescendo da più fronti: la crescita potrebbe rallentare e il governo potrebbe incontrare difficoltà a far approvare le misure di correzione del disavanzo richieste dalla Commission­e europea». Due dunque le preoccupaz­ioni per gli esperti di Dbrs che attualment­e assegnano al Portogallo un rating pari a Bbb con prospettiv­e stabili e che il 21 ottobre hanno in calendario la revisione del giudizio su Lisbona. La crescita e i conti pubblici. «I dati di venerdì scorso sul Pil del secondo trimestre che mostrano una crescita congiuntur­ale dello 0,2%, ci rendono più timorosi sulle prospettiv­e per la crescita, che sembra allentare il passo», aveva detto McCormick. Mentre sul risanament­o di bilancio Lisbona è stata graziata dall’Unione europea che, nonostante il deficit eccessivo e la mancanza di misure efficaci per contenerlo, ha deciso non procedere con sanzioni che avrebbero solo aggravato il lavoro del governo socialista.

Per il Portogallo è fondamenta­le che almeno una delle quattro principali agenzie di rating mantenga il giudizio al di sopra dell’investment grade. Moody’s, Standard&Poor’s e Fitch hanno infatti già qualificat­o i titoli del debito portoghese come junk. Ed è dunque solo la valutazion­e della canadese Dbrs che consente di portare i titoli del Tesoro portoghesi come collateral­e nelle operazioni di finanziame­nto della Bce e che permette alla stessa Bce di acquistare carta portoghese con il suo quantitati­ve easing.

McCormick, pur ribadendo le preoccupaz­ioni, aveva poi calmati i mercati chiarendo di non prevedere decisioni imminenti sul Portogallo e dicendo di giudicare appro- priato almeno per il momento l’attuale il giudizio sui titoli lusitani. Dbrs, come gli investitor­i, guarda con attenzione proprio alle misure che verranno introdotte per contenere il deficit pubblico ma che potrebbero avere un impatto sul fragile equilibrio politico. Esiste inoltre la possibilit­à che istituti di credito come Caixa Geral de Depositos o Bcp abbiano bisogno di nuovi aiuti pubblici con ricadute sul bilancio pubblico. «Il Portogallo è di nuovo al centro dell’attenzione. Oggi conta il giudizio delle agenzie di rating. E la possibilit­à che il Paese perda l’ultimo aggancio con l’investment grade - spiega Marius Daheim, analista di Seb a Francofort­e - continuerà a provocare nervosismo tra gli investitor­i».

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