Merkel: Brexit scelta «irrevocabile»
La cancelliera parla anche di terrorismo e burqa, «un ostacolo all’integrazione»
Il terrorismo islamico? Un fenomeno che esisteva già prima dell’afflusso record di rifugiati, che comunque impone un rafforzamento delle misure di sicurezza. Il burqa? Un ostacolo all’integrazione. Mentre Brexit è una scelta «irrevocabile» dei britannici.
È una Angela Merkel a tutto campo quella che nelle ultime 24 ore ha parlato delle principali sfide dell’Europa, alla vigilia di due appuntamenti che proprio su questi nodi saranno incentrati: il trilaterale di lunedì a Ventotene, dove la cancelliera tedesca incontrerà il premier italiano Matteo Renzi e il presidente francese François Hollande (proprio ieri l’Eliseo ha confermato la partecipazione del capo dello Stato al vertice) e il summit a 27 sul futuro dell’Europa, che si terrà il 16 settembre a Bratislava.
In vista del Consiglio Ue, la cancelliera ha incontrato ieri sera Donald Tusk. Né il presidente del Consiglio europeo, né quello della Commissione, Jean-Claude Juncker, prenderanno parte all’incontro di Ventotene, ma hanno fatto sapere, tramite i rispettivi staff, di voler consultare tutti i leader dell’Unione prima di Bratislava.
Angela Merkel è peraltro impegnata anche sul fronte interno, con le elezioni regionali in programma in Meclemburgo-Pomerania anteriore e poi a Berlino il mese prossimo e quelle federali nel 2017. Proprio durante un evento elettorale organizzato dalla Cdu in Meclemburgo-Pomerania (il suo Land d’origine) la cancelliera ha toccato mercoledì sera la delicata questione del terrorismo e dei possibili legami con i flussi di rifugiati. «Stiamo assistendo - ha detto - ai tentativi dei gruppi islamisti di reclutare profughi. Ma il terrorismo islamico - ha aggiunto - non è arrivato con i rifugiati: ce l’avevamo già». E ha citato i casi di foreign fighters tedeschi che già prima dell’ondata migratoria andavano a “formarsi” nelle regioni controllate dall’Isis.
La cancelliera ha dunque difeso, ancora una volta, la sua politica della porta aperta, che ha por- tato all’ingresso di oltre un milione di migranti in Germania dall’inizio dell’anno scorso. Il tema però, già di per sé sensibile, si è fatto estremamente delicato dopo gli attacchi terroristici attuati a luglio in Germania da richiedenti asilo. E rischia di far pagare alla Cdu un pesante pedaggio elettorale: i sondaggi della vigilia registrano un’impennata per l’AfD, il partito anti-immigrati di Alternative für Deutschland, che in Meclemburgo-Pomerania (dove si voterà il 4 settembre) avrebbe ben il 19% dei consensi, appena 4 punti percentuali meno del partito della cancelliera.
Per questi motivi Merkel (che ha visto il suo tasso di approvazione crollare negli ultimi tempi di 12 punti, al 47%, secondo un sondaggio Infratest del 5 agosto) cerca di tenere una linea equilibrata, alternando alle dichiarazioni di mercoledì interventi come quello di ieri, durante un altro rally elettorale nello stesso Land, in cui ha assicurato che la lotta alla criminalità e al terrorismo islamico sono e saranno una priorità del suo Governo. «Abbiamo bisogno di più polizia - ha chiarito - e di maggiore sorveglianza degli spazi pubblici».
Dello stesso tenore la presa di posizione su un tema caldo del dibattito estivo, il diritto di indossare il burqa, affidato in questo caso a un’intervista alla rete giornalistica Rnd. «Dal mio punto di vista - ha spiegato la cancelliera - in Germania una donna completamente velata ha poche possibilità di integrarsi». Non si è però sbilanciata troppo sul divieto di portare burqa e niqab di cui stanno discutendo i ministri regionali dell’Interno della Cdu-Csu. «Si tratta di una questione sostanzialmente politica e legale, sulla quale il ministro dell’Interno Thomas de Maizière ha tutto il mio appoggio», ha detto. Lo stesso De Maizière ieri ha ribadito che il velo che copre integralmente il volto non è compatibile con la società tedesca, aggiungendo però di avere dubbi sulla costituzionalità di un bando completo. Il divieto potrebbe pertanto essere imposto in alcune circostanze, come l’ingresso in istituzioni pubbliche o la partecipazione a manifestazioni.
Su Brexit, infine - tema centrale a Ventotene e a Bratislava - Merkel in un’intervista ha confermato la sua linea soft, soprattutto sui tempi: «Il processo di uscita è ancora tutto da percorrere, ma la decisione è irrevocabile. Dobbiamo negoziare sulla base dei nostri interessi».
L’ISIS E I RIFUGIATI «I gruppi jihadisti cercano di reclutare i profughi, ma il terrorismo islamico non è arrivato in Germania con i migranti, c’era già»