Lo smartphone gestisce il ciclo dell’impresa agricola
Un’applicazione per ricevere i dati delle centraline collocate nei campi
Gestire le principali operazioni di campagna con uno smartphone. Un’idea futuribile fino a pochi anni fa, diventata oggi realtà. Molti sono i software messi a punto per raccogliere informazioni sullo stato della coltivazione in pieno campo e in serra. Uno dei sistemi più avanzati è stato messo a punto dal Joint open lab wave, frutto della collaborazione tra Tim, un pool di tecnici dell’Università di Catania e Olivetti. Obiettivo dell’applicazione è rispondere alle esigenze emergenti della smart agricolture, così come indicato anche dalle linee guida per l’agricoltura di precisione, emanate di recente dal ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina.
L’idea di base del progetto è quella di seguire i principi dell’internet delle cose (Iot), cardine di Industria 4.0, con una nuova declinazione: internet of food (Iof). L’applicazione per smartphone e pc, permette di ricevere ed elaborare i dati di monitoraggio delle centraline collocate nei campi. «In particolare - riporta il portale Tim - i sensori dislocati all’interno delle coltivazioni rilevano i parametri di interesse come temperatura, umidità, irradiazione solare, direzione e velocità del vento e quantità di pioggia e li trasmettono attraverso la rete mobile Tim alla piattaforma cloud in grado di elaborare i dati e di renderli disponibili all’utente grazie a un’applicazione mobile fruibile da tablet o pc, caratterizzata da interfacce di facile utilizzo e personalizzabili secondo le esigenze delle diverse filiere produttive. «Oltre a consentire il monitoraggio in tempo reale dell'intera rete dei sensori e l’elaborazione dei dati acquisiti, il programma smart agriculture fornisce informazioni utili per l’ottimizzazione delle risorse, con benefici in termini di risparmio economico ed energetico, e abilita la ricezione di notifiche da parte dell'uten- te in caso di superamento delle soglie impostate, permettendo di intervenire tempestivamente in caso di necessità».
Il sistema messo a punto comprende anche il cosiddetto quaderno di campagna, uno strumento utile per tracciare tutte le operazioni compiute dalle aziende agricole, dalla semina alla raccolta, garantendo la rintracciabilità delle produzioni e la qualità del prodotto, oltre a funzionalità evolute di clustering e forecasting, che consentono di evidenziare le zone del territorio con caratteristiche simili e di effettuare previsioni sullo stato della coltura. «Collocati all’interno dei campus universitari, i laboratori Jol di Tim sono il punto di contatto più vicino alle realtà accademiche dove i ricercatori dell’azienda insieme a quelli universitari lavorano assieme per ideare, sviluppare, sperimentare servizi innovativi e prodotti per un rapido lancio sul mercato. Cinque le università partner: Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, Università di Trento e Fondazione Bruno Kessler, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Università di Catania».