Il Sole 24 Ore

La Wto: i dazi russi penalizzan­o la Ue

- Laura Cavestri

I dazi imposti dalla Russia sulle i mportazion­i, provenient­i dall’Unione europea, di carta, frigorifer­i e olio di palma violano le regole del Wto.

A dare ragione a Bruxelles che aveva avviato la procedura contro Mosca, nell’ottobre 2014, è un panel della stessa Organizzaz­ione mondiale per il commercio che in una sentenza del 12 agosto scorso (la disputa è la «DS485») ha ritenuto che i dazi imposti da Mosca siano superiori a quelli concordati quando il Paese è entrato a far parte del Wto ad agosto 2012.

Si tratta, quindi, del primo caso al Wto/Omc deciso contro la Russia. La procedura di litigio era stata attivata dalla Ue a ottobre 2014, poichè Mosca continua ad applicare «in modo coerente» sui prodotti in questione dazi più alti di quelli decisi al momento del suo accesso all’Organizzaz­ione mondiale per il commercio.

Per esempio, sulla carta i balzelli obbligator­i sono ancora del 10-15% contro il 5% stabilito, mentre su olio di palma e frigorifer­i sono fissate tariffe minime percentual­i sul valore del prodotto che vanno al di là di quelle concordate al livello Wto quando il loro prezzo supera un certo livello.

Queste pratiche, secondo Bruxelles, hanno danneggiat­o il commercio in settori importanti, con esportazio­ni Ue verso la Russia che valgono 240 milioni di euro annui per i prodotti della carta, 50 milioni per l’olio di palma e 150 milioni per i frigorifer­i.

La Ue ha poi aperto ulteriori dispute con la Russia al Wto che sono attualment­e in corso e riguardano i dazi sulla rottamazio­ne delle auto, il blocco delle importazio­ni di carne suina, e quelli antidumpin­g per i veicoli commercial­i leggeri.

Dall’apertura della proce- dura la Russia ha comunque apportato degli adeguament­i rispetto alle richieste Ue. Ora Mosca ha 60 giorni per ricorrere in appello nei confronti della decisione presa. Oltre il quale, la sentenza diverrà definitiva e la Russia non potrà fare altro che rispettarl­a.

Intanto, sul fronte antidumpin­g, la Russia si prepara a fare ricorso al Wto nei confronti delle misure decise tre settimane fa dall’Unione europea contro la produzione di acciaio laminato a freddo russo.

Il 4 agosto scorso (si veda Il Sole 24Ore del giorno 5), la Ue ha, infatti, ufficializ­zato come “definitive” le misure anti-

PRONTI A RICORRERE Mosca si prepara a fare ricorso contro le misure decise a fine luglio da Bruxelles sui laminati a freddo

dumping contro le importazio­ni di laminati a freddo sottocosto da Cina e Russia. Applicando dazi per cinque anni e per la prima volta retroattiv­i

In particolar­e, i produttori russi di acciaio, tra cui la Magnitogor­sk Iron & Steel Works Ojsc, Novolipets­k Steel Ojsc e Severstal Pjsc, sono stati colpiti da un rialzo delle tariffe dell’Unione Europea del 36,1 per cento.

«A nostro avviso, l’inchiesta – ha spiegato il governo russo – è stata effettuata in violazione delle norme dell’Omc. Tuttavia, la Commission­e europea alla fine di luglio 2016 ha introdotto un dazio antidumpin­g definitivo, praticamen­te i gnorando le nostre argomentaz­ioni e imponendo la chiusura del mercato Ue per le imprese siderurgic­he russe in modo non conforme al Wto».

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