Pannelli in ripresa con l’uso sostenibile della materia prima
Il tema cruciale è quello della disponibilità della materia prima. Da poche settimane nominata presidente di Assopannelli (l’associazione di Federlegno-Arredo che rappresenta le aziende del comparto), Nicoletta Azzi mette subito a fuoco la sfida cruciale che unisce tutte le imprese dell’industria dei pannelli. Il comparto, dopo anni di difficoltà, ha ripreso a crescere da due anni a questa parte, raggiungendo nel 2015 un valore della produzione di circa 2,2 miliardi, in aumento del 5% rispetto all’anno precedente. Anche i primi mesi del 2016 hanno dato segnali positivi, grazie al traino dell’edilizia e dell’arredamento.
Per consolidare questa ripresa, spiega Azzi, è fondamentale superare il paradosso per cui in un Paese come l’Italia, che ha abbondanza di foreste inutilizzate, le aziende della filiera legno sono costrette a importare la maggioranza della materia prima da lavorare. La battaglia si gioca sui tavoli regionali e nazionali, per ottenere e uniformare leggi e accordi volti ad aumentare la superficie boschiva utilizzabile.
Ma si gioca anche adottando politiche di sviluppo improntate alla cosiddetta economia «circolare», da tempo sostenute da Assopannelli e, più in generale, dall’intera filiera del legno-arredo. Per questo il tema dell’economia circolare e dell’uso a cascata del legno è stato al centro dell’ultima assemblea della European Panel Federation (che raccoglie le associazioni europee del settore) tenutasi a Venezia. Un nuovo modello produttivo, ecosostenibile e più efficiente, che punta a ridurre gli scarti, a recuperare quelli che eventualmente rimangono, così come i materiali usati. «La logica è quella dell’utilizzo e riutilizzo del legno come filo rosso nella gestione sostenibile delle risorse», spiega il presi- dente di Epf, Paolo Fantoni. In questo senso va anche la richiesta di rivedere le politiche di incentivi alla combustione del legno nelle centrali a biomasse, che creano distorsioni sul mercato e riducono ulteriormente una materia prima già scarsa. Un buon modello, dice ad esempio Fantoni, è quello del Belgio, dove una nuova norma prevede che i sussidi statali alle biomasse vengono stanziati solo nel caso in cui sia certificato che il legno utilizzato per la combustione non possa essere più utilizzato per la produzione di pannelli.
L’economia circolare rappresenta, spiega ancora Fantoni, una grande opportunità per le imprese del legno-arredo in ge-
L’AGENDA Disponibilità delle risorse e utilizzo «a cascata» delle risorse prioritari per un comparto che in Italia vale 2,2 miliardi di euro
nerale e dei pannelli in particolare, che per questo vogliono giocare un ruolo da protagonisti nei mesi in cui a Bruxelles si vanno definendo le norme che incideranno per i prossimi trent’anni sulla produzione del settore e che quindi comporteranno investimenti in impiantistica di lungo periodo. Da qui la stesura della «Carta di Venezia» sull’uso a cascata del legno, siglata dall’Epf e presentata all’onorevole Simona Bonafè, responsabile alla Commissione Ue per il Pacchetto sull’economia circolare. Un documento che vede unite negli intenti le diverse industrie europee dei pannelli, che occupano all’interno dell’Unione oltre 100mila addetti e raggiungono un giro d’affari di 22 miliardi.