Il Sole 24 Ore

Nestlé, profitti in calo del 9% a 4,1 miliardi di franchi svizzeri

Per la multinazio­nale utili inferiori alle attese nel primo semestre

- Lino Terlizzi

Il gigante dell'alimentare Nestlé avanza meno del previsto nel primo semestre 2016, ma il mercato premia il titolo guardando all’insieme dei dati ed alle prospettiv­e. Dopo la diffusione delle cifre semestrali, caratteriz­zate da un utile netto inferiore alle previsioni degli analisti e da un fatturato invece nella media dei pronostici, ieri a Zurigo il titolo Nestlé i n apertura non ha riscosso il favore degli operatori. Ma il vento è poi cambiato e il titolo ha terminato la seduta in rialzo dell’1,47%, a 79,50 franchi, facendo da traino all’indice elvetico Smi, che ha chiuso a +0,44%.

L’utile netto nel semestre è stato di 4,1 miliardi di franchi, in flessione del 9,1% rispetto ad un anno prima. La contrazion­e è legata ad oneri fiscali non ricorrenti, ha precisato il colosso svizzero. Il calo dell’utile è chiaro, ma la cifra resta ragguardev­ole. Il fatturato è stato di 43,16 miliardi di fran- chi, con una crescita organica del 3,5 per cento. La crescita interna reale si è attestata al 2,8 per cento. Il risultato operativo Ebit è stato di 6,6 miliardi di franchi, in progresso del 2,7 per cento.

Se il profitto netto ha delu- so e la crescita lenta delle vendite non ha entusiasma­to, il livello del risultato operativo è invece piaciuto a molti investitor­i e così la conferma da parte del gruppo degli obiettivi per fine anno, con una crescita organica in linea con il 2015 (cioè al 4,2%) e con margini e redditivit­à in migliorame­nto.

«Il primo semestre 2016 è conforme alle nostre attese, con una crescita quasi interament­e generata dai volumi e dal mix prodotti, e con nuovi guadagni di quote di mercato», ha affermato il chief executive officer di Nestlé, Paul Bulcke. Quest’ultimo nei prossimi mesi lascerà la carica attuale per assumere l’anno prossimo, in occasione dell’assemblea degli azionisti, la presidenza del cda di Nestlé.

Nuovo ceo dal primo gennaio 2017 sarà Mark Schneider, in arrivo dal gruppo tedesco Fresenius, attivo nel settore della sanità. La scelta di un esterno come Schneider, inusuale per Nestlé che ha una lunga tradizione di nomine interne, è parsa a molti una sintesi della strategia del gruppo, che punta a unire per alcuni aspetti di fondo i capitoli della cura della salute e dell’alimentazi­one.

Per il gigante Nestlè la sfida resta mantenere la presenza globale con un mix adatto di prodotti e, pur tenendo presente che nell’alimentare la velocità di crociera è più moderata rispetto ad altri settori, con un ritmo di crescita che non registri troppi rallentame­nti e che sia nel complesso soddisface­nte.

OBIETTIVI CONFERMATI La contrazion­e è legata a oneri fiscali straordina­ri, ma il fatturato continua ad aumentare Il titolo a +1,47%

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