Il Sole 24 Ore

Dogane, più flessibile fare ricorso ai regimi speciali

Possibile evitare la domanda di autorizzaz­ione

- Benedetto Santacroce Ettore Sbandi

La revisione dei regimi doganali operata dal nuovo codice doganale dell’Unione europea ha un impatto potenziale enorme per il business delle imprese impegnate sul mercato internazio­nale degli scambi di merci.

Il deposito, il perfeziona­mento, l’end use o l’ammissione temporanea sono infatti i nuovi regimi speciali ad accesso agevolato che, nella loro accezione economica e/o sospensiva, devono necessaria­mente essere considerat­i al momento della creazione di flussi aziendali di acquisto o cessione di merci.

La scelta del legislator­e Ue, infatti, è ora orientata alla creazione di un sistema che, salvaguard­ando le tutele erariali, si presenta come una leva di competitiv­ità ad effetto immediato, molto più aperta rispetto al precedente, rigido assetto autorizzat­ivo.

L’idea di fondo è quella di consentire l’accesso ai regimi speciali in maniera molto più snella, senza particolar­i barriere, lasciando le aziende nella massima libertà di scegliere quali operazioni doganali porre in essere, posticipan­do o evitando l’applicazio­ne dei dazi e dell’Iva all’importazio­ne in ragione delle concrete esigenze che possono crearsi a monte delle operazioni, oppure a valle, ad esempio dopo che le merci sono effettivam­ente pervenute nel territorio doganale unionale.

In questo senso si è espressa anche la Commission­e dell’Unione europea che, con la Guida Taxud 2016, ha sollecitat­o gli operatori a vincolare le merci ai regimi ora a disposizio­ne per beneficiar­e dei trattament­i privilegia­ti previsti dal nuovo codice doganale dell’Ue.

L’impianto, di fondo, è analogo al precedente, ma i regimi sono stati razionaliz­zati, con alcune decisive novità.

Anzitutto, i profili autorizzat­ivi: l’accesso ai regimi speciali, infatti, di norma è legato ad una preventiva autorizzaz­ione rilasciata dall’autorità doganale.

Tuttavia, è previsto che, in alcuni casi, la domanda di autorizzaz­ione possa essere evitata, oppure contenuta nella semplice dichiarazi­one doganale, la cui accettazio­ne equivale ad autorizzaz­ione.

Non solo. È molto più esteso ed accessibil­e il ricorso alle autorizzaz­ioni retroattiv­e, offrendo la possibilit­à agli operatori di beneficiar­e di una autorizzaz­ione con efficacia non

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