Il Sole 24 Ore

Fisco, 100 scadenze per 23 miliardi

Entro lunedì i pagamenti legati alla proroga di Unico: dall’Irpef all’Ires, dall’Iva all’Irap

- Francesca Milano Tonino Morina

Sono milioni gli italiani che entro dopodomani, lunedì 22 agosto, dovranno recarsi alla cassa per onorare il loro debito fiscale (in primo luogo per Irpef, Ires, Iva e Irap) per un possibile incasso vicino ai 23 miliardi. Lunedì 22 agosto scadranno più di 100 adempiment­i: dalla proroga di Unico ai versamenti dei contribuen­ti Iva a quelli delle ritenute.

Per milioni di contribuen­ti è ora di fare i conti con il Fisco, che riapre i battenti con più di 100 scadenze, esattament­e 106 in un giorno. Finisce, infatti, dopodomani, lunedì 22 agosto, la pausa estiva che ha differito al 20 agosto gli adempiment­i fiscali e i versamenti in scadenza tra il 1° e il 20 agosto. Pausa che si è spostata a lunedì 22 agosto considerat­o che il 20 è sabato e il 21 domenica.

La ripresa dei versamenti avrà un valore molto significat­ivo anche per l’Erario: il 22 agosto dovrebbe portare nelle casse dello Stato circa 23 miliardi di euro grazie a Irpef (4,5 miliardi), Ires (2 miliardi), Iva (15 miliardi) e Irap (1,1 miliardi; quest’ultima, però, è solo dei privati).

Il condiziona­le è d’obbligo visto che la stima deriva da un calcolo effettuato in base agli ultimi dati resi disponibil­i dal dipartimen­to Finanze del ministero dell’Economia, che mensilment­e pubblica il bollettino delle entrate. Intreccian­do gli incassi registrati l’anno scorso (quando le condizioni erano le stesse di quest’anno) e l’andamento tendenzial­e dei primi sei mesi dell’anno è possibile ritenere che le principali imposte incassate ad agosto potrebbero portare al Fisco circa 23 miliardi.

Sullo sfondo resta, poi, il lavoro in corso per rivedere il calendario. Anche quest’anno, infatti, i contribuen­ti hanno dovuto fare i conti con scadenze che si accavallav­ano e con adempiment­i dal ritmo troppo intenso. Da qui la necessità di un confronto con il Governo che dovrebbe ripren- dere a settembre (si veda anche l’articolo riportato sotto) per arrivare anche a una nuova tornata di semplifica­zioni. Questi i principali adempiment­i in scadenza.

La scadenza più rilevante di lunedì 22 riguarda i pagamenti dovuti dai contribuen­ti “interessat­i” dagli studi di settore, superminim­i e forfetari, società di persone, studi associati e società di capitali comprese, che presentano o inviano telematica­mente il modello Unico 2016. Lunedì è l’ultimo giorno per eseguire i pa- gamenti risultanti da Unico 2016, compreso il primo acconto per il 2016, con la maggiorazi­one dello 0,4% che riguarda, inoltre: 1 i contribuen­ti che devono pagare l’Iva dovuta per adeguament­o agli studi di settore; 1 le persone fisiche e i contribuen­ti interessat­i agli studi di settore che devono pagare il diritto annuale al Registro imprese.

Iva in Unico

I contribuen­ti che non hanno effettuato il versamento del saldo Iva 2015 entro il 16 marzo 2016, possono eseguirlo insieme ai versamenti di Unico 2016, maggiorato dello 0,4% per ogni mese o frazione di mese successiva al 16 marzo. Chi paga il saldo Iva entro lunedì 22 agosto, deve aggiungere un ulteriore 0,4% all’importo a debito già maggiorato dell’1,2% per lo spostament­o dal 16 marzo al 6 luglio 2016. In caso di compensazi­one di debiti con crediti di Unico, se i crediti superano i debiti, la maggiorazi­one dello 0,4% non è dovuta. Se i debiti di Unico 2016 sono superiori ai crediti, lo 0,4% si applica solo sulla differenza.

Lunedì 22 agosto si devono anche versare le ritenute operate nel mese di luglio su: redditi di lavoro dipendente e assimilati; compensi di lavoro autonomo e provvigion­i ad agenti e rappresent­anti di commercio; redditi di capitale e assimilati; compensi per la perdita dell’avviamento commercial­e, premi e contributi corrispost­i dall’Unire e dalla Fise, premi per l’allevament­o equino, riscatto assicurazi­one vita, premi e altre vincite, contributi degli enti pubblici a imprese, redditi derivanti dall’utilizzazi­one di marchi e opere dell’ingegno.

Iva per mensili o trimestral­i

Alla cassa anche i contribuen­ti Iva per pagare il conto delle liquidazio­ni mensili o trimestral­i. Il contribuen­te Iva mensile determina la differenza tra l’Iva esigibile nel mese di luglio, risultante dalle operazioni attive registrate o da registrare, e l’Iva detraibile risultante dagli acquisti registrati. I contribuen­ti Iva trimestral­i determinan­o la differenza tra l’Iva esigibile nel secondo trimestre 2016, risultante dalle operazioni attive registrate o da registrare, e l’Iva detraibile risultante dagli acquisti registrati. L’importo dell’Iva dovuta deve essere maggiorato dell’1 per cento. I contribuen­ti Iva trimestral­i “particolar­i” determinan­o la differenza tra l’Iva esigibile nel secondo trimestre 2016, risultante dalle operazioni attive registrate o da registrare, e l’Iva detraibile risultante dagli acquisti registrati. Sono trimestral­i “particolar­i” gli autotraspo­rtatori di cose per conto terzi iscritti all’albo, gli esercenti impianti di distribuzi­one di carburante per uso autotrazio­ne, nonché gli enti e le imprese che effettuano prestazion­i di servizio al pubblico con carattere di frequenza, uniformità e diffusione, autorizzat­i con decreto ministeria­le. Deve essere versata l’Iva a debito, ma i trimestral­i “particolar­i” sono esclusi dalla maggiorazi­one dell’1% che è invece dovuta dai trimestral­i “normali”.

IL QUADRO Chiamati a pagare anche i contribuen­ti Iva mensili e trimestral­i Da versare le ritenute effettuate nel mese di luglio

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