Il Sole 24 Ore

Il golpe, i sondaggi e Putin

Venticinqu­e anni fa il tentato colpo di Stato che innescò la fine dell’Urss

- Di Antonella Scott

Solo all’ultimo minuto il Comune di Mosca ha autorizzat­o una marcia che dalla Casa Bianca russa - sede del governo - arriverà fino al monumento che ricorda il sacrificio di Dmitrij Komar, Ilja Kricevskij e Vladimir Usov, le vittime del golpe che 25 anni fa avrebbe voluto riportare indietro nel tempo l’Unione Sovietica, finendo invece per affrettarn­e lo sgretolame­nto.

L’autorizzaz­ione è valida per un meeting di non più di cento persone, ma forse questo non sarà un problema: non sono tanti i moscoviti ansiosi di celebrare quei tre giorni d’estate in cui le parole di Boris Eltsin - libertà, democrazia - custodivan­o ancora grandi speranze per il futuro. Oggi, secondo un sondaggio dell’istituto indipenden­te Levada, solo il 16% dei russi sarebbe pronto a scendere in strada per opporsi a un tentativo di tornare a un regime sovietico. E soltanto il 48% si è dimostrato in grado di descri- vere cosa avvenne esattament­e, tra il 19 e il 21 agosto 1991.

C’è poi chi punta sulle nostalgie sovietiche per guadagnare consensi nella campagna elettorale per il rinnovo della Duma, a settembre: «Torniamo ai confini dell’Urss» è lo slogan scelto dai “liberaldem­ocratici” di Vladimir Zhirinovsk­ij, parole che campeggian­o perfino sugli schermi posti sopra i check- in degli aeroporti, a provocare in particolar­e i passeggeri in viaggio per le repubblich­e ex sovietiche che da quel golpe di 25 anni fa ottennero l’indipenden­za.

Quella ucraina, celebrata il 24 agosto, è una delle ragioni per cui in Russia il golpe suscita così poco entusiasmo. Né il presidente né Dmitrij Medvedev, attuale premier, parteciper­anno a eventi pubblici, i nforma il Cremlino. Piuttosto, ieri Vladimir Putin è volato in Crimea, a rimarcare che non tutto quanto avvenne nel 1991 è irrevocabi­le.

Dalla penisola tornata nella Federazion­e nel 2014 Putin ha detto di non avere intenzione di interrompe­re le relazioni con le autorità ucraine, accusate nei giorni scorsi di aver inviato in Crimea dei “sabotatori” venuti alle armi con i militari russi: in un momento di grandissim­a tensione tra la Crimea e il Donbass, dove Kiev denuncia una nuova mobilitazi­one militare che potrebbe far riesploder­e un conflitto mai risolto. «I nostri partner a Kiev vogliono un’escalation», ha detto Putin dalla base aerea di Belbek, vicino a Sebastopol­i. Qui il mese prossimo sono in programma imponenti esercitazi­oni militari, ma non tutti sono convinti che - come temono le autorità di Kiev - Mosca stia pensando seriamente a un’invasione. Piuttosto, è probabile che da qui alle elezioni del 18 settembre Putin intenda enfatizzar­e l’”effetto Crimea” che gli ha regalato una popolarità record, ben superiore all’ 80%. Non è certo il ricordo del golpe del ’91 a portare voti.

 ?? AFP ?? Un ricordo lontano. Boris Eltsin davanti alla Casa Bianca russa, tra i moscoviti che si opposero al golpe
AFP Un ricordo lontano. Boris Eltsin davanti alla Casa Bianca russa, tra i moscoviti che si opposero al golpe

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