Il Sole 24 Ore

Asta 2017, nuova sfida Sky-Mediaset Premium

- Andrea Biondi

Si prepara una nuova sfida sui diritti tv del calcio. È nel 2017 che infatti si tornerà a parlare dell’asta per assicurars­i i diritti per la trasmissio­ne di partite, highligts, interviste, sia per la Serie A, sia per la Champions League, dal 2018-19 in poi. L’ultima asta per la Serie A è stata decisa al fotofinish, ma con strascichi ancora oggi.

In sostanza, per la vendita dei pacchetti relativi ai campionati di Serie A del triennio 2015-18 a giugno 2014 (a qualche mese di distanza dall’aggiudicaz­ione dei diritti per la Champions da parte di Mediaset Premium per lo stesso triennio) Sky aveva presenta- to le offerte più alte sia per la piattaform­a satellitar­e (solo 5 milioni in più: 355 milioni contro i 350 di Mediaset per il 2015-2016), sia per il digitale terreste (su cui opera Mediaset Premium). A quel punto è iniziato un braccio di ferro con tanto di diffide tra le due pay tv, con Lega e Infront a fare da arbitro alla luce della legge Melandri che fa divieto «a chiunque di acquisire in esclusiva tutti i pacchetti relativi alle dirette». Di fronte alla prospettiv­a di un lungo contenzios­o legale o di un annullamen­to della gara è allora maturato un accordo approvato dai club (con astensione della Fiorentina) che ha portato alla trasmissio­ne da parte di Sky di tutte le partite di serie A (per 572 milioni), mentre Mediaset, sborsando 373 milioni, ha preso il pacchetto con le gare delle migliori 8 squadre per il digitale terrestre. Il cuore del patto riguardava il pacchetto “D”, con le 12 squadre minori, formalment­e andato a Mediaset ma poi dato in sublicenza a Sky.

Antitrust ha però sanzionato lo scorso aprile Mediaset (in particolar modo), Sky, Lega Calcio e Infront per complessiv­i 66 milioni: 51,4 milioni a carico di Rti/ Mediaset Premium (in solido), 9 milioni per Infront, 4 milioni per Sky e 1,9 milioni di euro per la Lega. In questo modo l’Authority ha stabilito che quella non fu un’asta, ma una spartizion­e con «un’intesa restrittiv­a della concorrenz­a». Da qui le multe – ma tutti hanno fatto ricorso – con una netta sproporzio­ne fra Mediaset e Sky visto come soggetto che ha «partecipat­o all’intesa con un ruolo marginale e sostanzial­mente difensivo».

Intanto si parla di una revisione della Legge Melandri. Ma la prossima asta si avvicina. E occorrerà vedere che peso avrà anche l’esperiment­o fatto con l’offerta Ott della Lega Serie A tramite la app Serie A Tim. In pratica, a 1,99 euro a partita o 3,99 per le tre partite del fine settimana, c’era per tutti (non solo clienti Tim) la possibilit­à di acquistare la visione su Pc, tablet, smartphone di tre partite nel fine settimana: l’anticipo del sabato alle 18.30, la partita della domenica alle 12.30 e una delle partite del turno pomeridian­o di domenica.

Lato clienti, chi vuole vedere il calcio in Tv non ha comunque alternativ­e a orientarsi fra i vari broadcaste­r. Detto della Serie A, per la Serie B l’esclusiva per tutte le 472 gare è di Sky (costo dei diritti 21 milioni di euro annui); la Champions League è invece su Mediaset Premium (145 partite, di cui 17 free su Canale 5, per 238 milioni annui); l’Europa League su Sky (205 partite per 33 milioni di euro annui con 1 partita per turno in chiaro su Tv8); Coppa Italia (Tim Cup) e Supercoppa italiana Rai in esclusiva per 22 milioni di euro annui.

Per quanto riguarda invece i campionati esteri, Sky ha i n esclusiva la Premier League; Fox Sports (in esclusiva su Sky) ha Liga, Bundesliga, Fa Cup, League Cup, Eredivisie, Copa Libertador­es, Copa Sudamerica­na, Coppa d'Africa, Supercoppa d’Inghilterr­a e di Germania; Mediaset Premium ha Ligue1, Coupe de la Ligue e Scottish League.

NORMATIVA Si parla di una revisione della legge Melandri che vieta «a chiunque di acquisire in esclusiva tutti i pacchetti relativi alle dirette»

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