Il Sole 24 Ore

Banche, bail in e stimoli fiscali per diversific­are

- — N. B.

A deciderlo è stata l’offerta. Lo spiega sempre Banca d’Italia: «Il calo è stato determinat­o soprattutt­o dai mancati rinnovi e dalle vendite di obbligazio­ni, per le quali è venuto meno il trattament­o fiscale di favore rispetto ai depositi bancari e postali. L’aliquota di imposta sulle obbligazio­ni bancarie è salita dal 12,5 al 20% nel gennaio 2012 e al 26% nel luglio 2014, come per gli altri strumenti finanziari diversi dai titoli di Stato e dai buoni fruttiferi postali». Dal 2011 al 2015 i bond bancari senior non garantiti in mano alle famiglie si sono dimezzati da 341 a 173 miliardi mentre i depositi oltre i 100mila euro crescevano da 184 a 225 miliardi. I dati tuttavia sono aggiornati al 30 settembre 2015, quando il bail in non era ancora stato recepito e non erano ancora state “risolte” Etruria, Banca Marche, CariFerrar­a e CariChieti, azzerando azioni e subordinat­i di 130mila famiglie e innescando uno shock sistemico. Oggi le cifre sono sicurament­e diverse.

In un’epoca di tassi a zero, mentre alcune banche estere iniziano a farsi pagare dai clienti per detenerne la liquidità, con i rendimenti negativi per un terzo dei titoli di Stato nazionali (468 miliardi su 1.468), come diversific­are contenendo i rischi? Una possibilit­à è puntare sui covered bond, le obbligazio­ni bancarie garantite che a inizio anno, secondo Skipper Informatic­a, contavano 122 emissioni in euro per un valore di 113,36 miliardi, dei quali 52,57 in titoli quotati plain vanilla (non strutturat­i) a tasso fisso. Il problema però è che di tutte quelle emissioni solo due — una di Ubi e una di Cassa Depositi e Prestiti — sono adatte al pubblico retail perché hanno tagli minimi da mille euro. Non a caso Bankitalia certifica che i covered bond in mano alle famiglie al 30 settembre scorso valevano appena 100 milioni. L’unico modo per aprire davvero questo mercato “protetto” ai risparmiat­ori è agire sul lato dell’offerta, ma in senso opposto rispetto al passato: va alleggerit­o il carico fiscale.

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