Meglio puntare sui bond in dollari
Rendimenti medi al 5% sui titoli governativi Divise locali volatili
Per gli investitori che non voglio esporsi al rischio azionario, la strada da percorrere è ovviamente quella delle obbligazioni. In questo comparto il confronto tra paesi Emergenti e resto del mondo sviluppato appare molto interessante per chi è alla ricerca di rendimento. I paesi occidentali e il Giappone soffrono infatti da tempo gli effetti delle politiche a tasso zero e questo ha determinato una compressione dei rendimenti con casi estremi come il Bund decennale sceso sotto zero.
I bond sovrani e corporate degli Emergenti sicuramente hanno dei ritorni molto più interessanti, ma esiste una variabile chiave da non sottovalutare. Si tratta del rischio valutario che si concretizza sia che i bond siano emessi nella valuta locale sia in una valuta forte (dollaro Usa so- litamente). Quale strada è più opportuno scegliere? «Da inizio anno - spiega Filippo Casolari, coordinatore investimenti e business di Euromobiliare Asset Management Sgr - c’è stato un discreto flusso verso i bond Emergenti. Gli spread si sono ridotti ma restano ancora molto interessanti. Sui governativi in divisa forte, come il dollaro Usa, oggi si riesce a strappare un 5% contro un 6,5% medio per le emissioni in divisa locale. Tra le due opzioni preferiamo decisamente le emissioni in valuta forte anche perché sterilizzare la componente valutaria in dollari è relativamente economico mentre farlo con le valute locali è molto più oneroso».
Le valute locali dei paesi Emergenti stanno comunque dando segnali di stabilizzazione dopo i crolli degli ultimi anni. Le svalutazioni hanno migliorato le partite correnti e la bilancia dei pagamenti di molti paesi. La ripresa dei prezzi delle commodity ha poi avuto un ruolo chiave. Una nuova minaccia per queste divese potrebbe arrivare solo da una nuova fiammata rialzista del dollaro in prospettiva di una repentina ripresa dei tassi: ipotesi che oggi appare abbastanza lontana.
Nel campo dell’asset management anche Investec ha una visione positiva sul mondo degli Emergenti. In particolare la società resta sovrappesata sul debito in valuta forte. «Riteniamo - scrivono in una nota - che il rimbalzo delle commodities, il miglioramento degli scambi commerciali dei mercati emergenti e la diminuzione dei rendimenti dei mercati sviluppati favorisca il calo degli spread». Per quanto riguarda le valute locali, la società di investimento ha un orientamento neutrale. «Il rialzo dei prezzi delle commodities - concludono - ha favorito un miglioramento degli scambi commerciali, sostenendo di conseguenza le valute. Il trend dei fondamentali di questi mercati è un fattore di sostegno per le valute a questi livelli, anche se attendiamo un miglioramento più marcato delle condizioni economiche per giustificare un aumento del rischio».
— An.Gen.