Da vicino nessuno è “normale”
Due settimane fa chiedevo se le “anomalie” comportamentali che gli economisti hanno appurato siano l’eccezione o la regola. Anomalie ne state scoperte tante, ogni volta appurando che una fetta consistente di persone è “anomala” e una fetta rilevante non lo è. Ma cosa succede se si prende un campione di persone per appurare se hanno almeno una delle anomalie scoperte? Tutti ne hanno almeno una e quindi nessuno è del tutto razionale e tutti siamo “anomali” o le anomalie sono in capo a un gruppo di “irrazionali”? Victor Stango e Jonathan Zinman, rispettivamente ricercatori a Ucs Davis e Dartmouth College, hanno studiato in un campione di adulti americani la presenza di 16 anomalie tra quelle appurate. Le anomalie coprono diverse dimensioni, dalla sottostima dell’effetto dell’interesse composto sul costo del debito alla limitata attenzione alle scelte finanziarie all’“errore dello scommettitore” (pensare che se per nove volte di seguito esce testa nel lancio di una moneta non truccata, al decimo lancio allora è meno probabile che sia testa dato che è uscita nove volte). I risultati confermano che nessuno è esente da anomalie comportamentali. Tutti sono “anomali” rispetto ad almeno una delle 16 anomalie studiate. Inoltre nel campione il numero di violazioni della razionalità è variegato. La media di “anomalie” per individuo è 9, ma il 10% ne ha almeno 12. Si dirà che tutti sono anomali almeno in una dimensione proprio perché il numero di dimensioni su cui gli individui vengono scandagliati è elevato. Ma non è così: il 10% meno “anomalo” lo è fino a 6 dimensioni. Inoltre alcune anomalie sono più diffuse di altre: ad esempio, il 70% sottostima l’effetto sul debito dell’interesse composto mentre meno della metà è parzialmente inattento. Insomma, questi comportamenti contrari alla nozione di razionalità sembrano essere tendenze universali del comportamento piuttosto che anomalie. Sono cioè la norma non l’eccezione, coerentemente con il proverbio sardo “Chi non ha il difetto nella schiena lo ha nel fianco”.