Il pegno d’arte muove il mercato d’asta
Negli Usa trasparenti i finanziamenti con sottostante i collezionabili
Chi sono i soggetti che ottengono prestiti offrendo come garanzia opere d’arte o collezionabili? Centinaia di gallerie, dalle meno famose alle più blasonate come Gagosian o David Zwirner, ma non mancano i singoli individui per esigenze temporanee di liquidità, le fondazioni, le corporate americane, le società immobiliari, i musei e, tra questi, anche istituzioni come The Met e The Neue Gallery di New York che ottengono loan-bridge per fare nuove acquisizioni.
Sul fronte della garanzia, l’offerta è diversificata: orologi famosi (Patek Philippe), gioielli, auto d’epoca, vini pregiati (Lafite, Mouton, LaTour, Taittinger Rose) anche se, in primis, le società che concedono prestiti o anticipi di denaro (in tabella) preferiscono opere d’arte d’elevata qualità, come inse- gna la vicenda di mister Jho Low. L’opera blue chip rappresenta il segmento di mercato più liquido, con valori compresi tra 1 e 5 milioni di dollari, ma anche superiori sino a 20.
Risalire ai nomi dei soggetti, alle opere o ai collectible dati in pegno negli Stati Uniti è possibile: i prestiti o gli anticipi con collaterali in arte o collectible sono segnalati nell’Uniform Commercial Code (UCC), un file nel quale non viene indicato l’importo del finanziamento, che dipende dalla valutazione effettuata da chi presta, ma segnala all’ufficio governativo dei diversi Stati dell’Unione i soggetti coinvolti, la durata dell’operazione e l’opera o il collectible dato in pegno.
Dall’analisi degli UCC Financing Statement che Skate’s Art Market Research ha raccolto nello Skate’s Art Loans Database, è possibile risalire a diverse operazioni di art financing. Tra i vari soggetti “finanziatori” sono molto attive le due case d’asta rivali, Sotheby’s con la divisione Finance Services Inc. (oltre 200 operazioni) e Christie’s Inc. (oltre 100), solo per la sede americana, rispetto ad altri soggetti bancari o finanziari.
In particolare, nel database di Skate’s troviamo che le operazioni di “pre- stito” concesse da Christie’s Inc. in gran parte sono realizzate con l’obiettivo di ottenere le opere migliori da un gruppo selezionato di art dealer, gallerie, collezionisti, con nel caso dell’estate Anita Khan. Nel file UCC vi è un elenco di dieci pagine di opere di famosi artisti tra cui Picasso, Leger, Matisse e 89 opere di Alexander Calder che hanno alimentato i cataloghi d’asta e continueranno ad alimentarli poiché l’impegno sottoscritto con la casa d’asta dura cinque anni e scade l’11 maggio 2020. Un’altra operazione segnalata da Skate’s fa riferimento alla vendita, nel novembre 2013, da parte di Christie’s di «Mercedes-Benz W 196 R Grand Prix Car (Streamlined Version)», 1954 di Andy Warhol, per 13 milioni di dollari, proveniente dalla Daimler Art Collection. Tre mesi dopo la galleria Dominique Levy ha siglato un pegno quinquennale con la divisione Private Sale di Christie’s per questo lavoro con scadenza nel febbraio 2019. Spesso le case d’asta concedono i prestiti su opere per le quali già c’è un potenziale compratore. Così l’asta diventa solo l’ultimo atto di una sapiente operazione finanziaria.