Autunno caldo per Mps e good bank
Le sedute di passione a Piazza Affari si susseguono per il titolo Mps. Giovedì 18 agosto, giorno di chiusura di Plus24, l’azione ha toccato i nuovi minimi storici a 0,235 euro per una capitalizzazione di 713 milioni. La banca senese, alle prese con l’implementazione del piano di messa in sicurezza (aumento di capitale fino a 5 miliardi e cessione di quasi 10 di sofferenze), è stata colpita dalla notizia che la procura di Siena ha aperto come atto dovuto un fascicolo e indagato, per falso in bilancio e manipolazione di mercato, l’ex presidente Alessandro Profumo e l’ad Fabrizio Viola. Il fascicolo, inviato a Milano per competenza, è stato aperto per l’esposto presentato dopo l’assemblea di aprile da Giuseppe Bivona, ingegnere ed ex banchiere d’affari ora a capo di Bluebell Partners. Secondo la banca «l’indicazione di Viola e Profumo quali soggetti indagati trae le proprie origini da un esposto effettuato da un azionista della banca che peraltro, in sede assembleare, aveva proposto l’azione di responsabilità nei confronti dei predetti soggetti, azione poi respinta con sostanziale unanimità. Sui medesimi fatti la Procura della Repubblica di Milano ha già avuto modo di sottolineare la proattività del nuovo management della banca nel contribuire a far luce sulle responsabilità di coloro che hanno effettivamente dato vita a tali operazioni». Intanto Nicola Porro del “Giornale” ha calcolato che, su 14 miliardi di aumenti di capitale di Mps dal 2007, le banche d’affari hanno incassato commissioni per 1,3 miliardi.
Torna d’attualità anche la vicenda di Popolare Etruria, Banca delle Marche, CariFerrara e CariChieti, “risolte” il 22 novembre scorso azzerando azioni e bond subordinati di 140mila risparmiatori. Dopo il primo termine di aprile, la Commissione Ue ha rinviato al 30 settembre la scadenza entro la quale le quattro good bank dovranno essere vendute o chiuse. Le offerte di acquisto arrivate nei giorni scorsi sono state rimandate ai mittenti perché considerate troppo esigue (400/500 milioni). Ora in pista, secondo indiscrezioni, ci sarebbero Bper con un interesse per le “nuove banche” di Arezzo e Jesi, mentre su CariChieti potrebbe muovere Popolare di Bari. Ma il tempo stringe.