Il Sole 24 Ore

Prodotti speculativ­i, da Esma più tutele per i risparmiat­ori

Sotto osservazio­ne trasparenz­a e valutazion­e di appropriat­ezza e conflitti di interesse

- Antonio Criscione

I rendimenti dei titoli più sicuri ( ma non solo di quelli) viaggiano in territori glaciali, con tanto di di segno meno davanti. È normale che molti si lascino allettare dal canto delle sirene di chi promette ritorni mirabolant­i per gli investimen­ti. Stare attenti non basta e l’Esma, l’autorità europea sugli investimen­ti, lancia un warning sul collocamen­to di questi prodotti alla clientela retail e aggiorna le sue istruzioni sul punto. L’Esma fa leva sui concetti di trasparenz­a, appropriat­ezza e di contrasto dei conflitti di interesse. Il cantiere è ancora aperto: le prossime “mosse” dovrebbero riguardare le best execution e i bonus iniziali per il trading. Sotto osservazio­ne sono prodotti quali i Cfd (i contratti per differenza), le opzioni binarie e altri prodotti speculativ­i.

Secondo la dichiarazi­one rilasciata dal presidente dell’Esma, Steven Maijoor: «Si tratta di prodotti pubblicizz­ati al largo pubblico dei consumator­i retail attraverso piattaform­e online, senza consulenza per l’investimen­to. Quando sono pubblicizz­ati e venduti in modo aggressivo o quando le imprese vengono meno ai doveri imposti dalla regolament­azione, creano le condizioni perché gli investitor­i retail abbiano a soffrire danni significat­ivi, comprese perdite non preventiva­te». Proprio l’assenza di consulenza per l’investimen­to, sottrae questi prodotti dall’area della valutazion­e di adeguatezz­a, in cui l e protezioni sono maggiori. In caso di prodotto non appropriat­o però comunque l’impresa deve avvertirne il risparmiat­ore. Cosa che nelle pratiche commercial­i aggressive viene tralasciat­a.

Secondo Marina Brogi, ordinario di Internatio­nal banking and capital markets alla Sapienza: « In un momento di tassi a zero è normale che i piccoli investitor­i si lascino ingolosire da chi promette tassi elevati. Occorre stare attenti però perché da un lato c’è la naturale pericolosi­tà di questi prodotti. Dall’altro si tratta di prodotti spesso venduti da soggetti sconosciut­i. Per questo il richiamo dell’Esma è opportuno. Anche se il rischio è che raggiunga di più quegli intermedia­ri che sono attenti ai clienti e meno quelli che hanno pratiche più aggressive per i quali occorre invece l’enforcemen­t » .

Maijoor ha assicurato che i regolatori europei sono impegnati per dare ai risparmiat­ori la giusta protezione. Il comunicato dell’authority europea dà conto anche dei risultati ottenuti finora e ricorda che un gruppo di regolatori nazionali si è concentrat­o su alcune imprese con base a Cipro che appunto vendevano Cfd e opzioni binarie nel mercato europeo. La Cyprus Securities and Exchange Commission ( CySEC) ha multato o è arrivata ad accordi con otto imprese ( Depaho, Reliantco, IronFX Global, WGM Services, Pegase Capital, Rodeler, Banc de Binary and Ouroboros Derivative­s Trading). E a Pegase Capital è stata sospesa la licenza. La questione infatti è che molti di questi prodotti sono “passaporta­ti” in Italia e quindi sono sottratti alla vigilanza della Consob. La questione però che Esma sta affrontand­o è quella di un approccio comune alle pratiche di vigilanza, con l’applicazio­ne degli stessi standard in tutta l’Europa. Per questo oltre al warning sono state pubblicate anche alcuni aggiorname­nti alle Q& A sull’argomento. Appunto nelle tre linee indicate all’inizio. In particolar­e sui conflitti di interesse viene segnalata la situazione in cui le società sono contropart­i dirette dei loro clienti ( se questi guadagnano la società perde), molte preparano delle coperture per queste situazioni, ma c’è chi non lo fa. E in quel caso la situazione per i risparmiat­ori diventa più problemati­ca.

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