Prodotti speculativi, da Esma più tutele per i risparmiatori
Sotto osservazione trasparenza e valutazione di appropriatezza e conflitti di interesse
I rendimenti dei titoli più sicuri ( ma non solo di quelli) viaggiano in territori glaciali, con tanto di di segno meno davanti. È normale che molti si lascino allettare dal canto delle sirene di chi promette ritorni mirabolanti per gli investimenti. Stare attenti non basta e l’Esma, l’autorità europea sugli investimenti, lancia un warning sul collocamento di questi prodotti alla clientela retail e aggiorna le sue istruzioni sul punto. L’Esma fa leva sui concetti di trasparenza, appropriatezza e di contrasto dei conflitti di interesse. Il cantiere è ancora aperto: le prossime “mosse” dovrebbero riguardare le best execution e i bonus iniziali per il trading. Sotto osservazione sono prodotti quali i Cfd (i contratti per differenza), le opzioni binarie e altri prodotti speculativi.
Secondo la dichiarazione rilasciata dal presidente dell’Esma, Steven Maijoor: «Si tratta di prodotti pubblicizzati al largo pubblico dei consumatori retail attraverso piattaforme online, senza consulenza per l’investimento. Quando sono pubblicizzati e venduti in modo aggressivo o quando le imprese vengono meno ai doveri imposti dalla regolamentazione, creano le condizioni perché gli investitori retail abbiano a soffrire danni significativi, comprese perdite non preventivate». Proprio l’assenza di consulenza per l’investimento, sottrae questi prodotti dall’area della valutazione di adeguatezza, in cui l e protezioni sono maggiori. In caso di prodotto non appropriato però comunque l’impresa deve avvertirne il risparmiatore. Cosa che nelle pratiche commerciali aggressive viene tralasciata.
Secondo Marina Brogi, ordinario di International banking and capital markets alla Sapienza: « In un momento di tassi a zero è normale che i piccoli investitori si lascino ingolosire da chi promette tassi elevati. Occorre stare attenti però perché da un lato c’è la naturale pericolosità di questi prodotti. Dall’altro si tratta di prodotti spesso venduti da soggetti sconosciuti. Per questo il richiamo dell’Esma è opportuno. Anche se il rischio è che raggiunga di più quegli intermediari che sono attenti ai clienti e meno quelli che hanno pratiche più aggressive per i quali occorre invece l’enforcement » .
Maijoor ha assicurato che i regolatori europei sono impegnati per dare ai risparmiatori la giusta protezione. Il comunicato dell’authority europea dà conto anche dei risultati ottenuti finora e ricorda che un gruppo di regolatori nazionali si è concentrato su alcune imprese con base a Cipro che appunto vendevano Cfd e opzioni binarie nel mercato europeo. La Cyprus Securities and Exchange Commission ( CySEC) ha multato o è arrivata ad accordi con otto imprese ( Depaho, Reliantco, IronFX Global, WGM Services, Pegase Capital, Rodeler, Banc de Binary and Ouroboros Derivatives Trading). E a Pegase Capital è stata sospesa la licenza. La questione infatti è che molti di questi prodotti sono “passaportati” in Italia e quindi sono sottratti alla vigilanza della Consob. La questione però che Esma sta affrontando è quella di un approccio comune alle pratiche di vigilanza, con l’applicazione degli stessi standard in tutta l’Europa. Per questo oltre al warning sono state pubblicate anche alcuni aggiornamenti alle Q& A sull’argomento. Appunto nelle tre linee indicate all’inizio. In particolare sui conflitti di interesse viene segnalata la situazione in cui le società sono controparti dirette dei loro clienti ( se questi guadagnano la società perde), molte preparano delle coperture per queste situazioni, ma c’è chi non lo fa. E in quel caso la situazione per i risparmiatori diventa più problematica.