Il Sole 24 Ore

Descalzi: giù le tasse e misure per lo sviluppo

L’ad di Eni invita il Governo a insistere sul taglio alla burocrazia

- Nicoletta Picchio

Non sono solo l’immigrazio­ne e l’integrazio­ne i protagonis­ti del Meeting di Rimini di Cl. C’è anche la prossima legge di stabilità a tenere banco. «Lo sviluppo e la riduzione delle tasse sono concetti più che condivisib­ili oltre alla riduzione della burocrazia e a essere più pragmatici sulle azioni industrial­i che devono tenere in consideraz­ione l’impatto sulle persone e sull’ambiente», sono state le parole dell’amministra­tore delegato dell'Eni Claudio Descalzi, commentand­o le misure delineate dal ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda. In particolar­e sulla questione energia secondo Descalzi la Ue ha bisogno di diversific­are le fonti energetich­e: «Aumentando il carbone sono stati vanificati i risultati degli investimen­ti nelle fonti rinnovabil­i. Il carbone invece deve sparire, rinnovabil­i e gas sono il futuro».

Più investimen­ti, materiali e immaterial­i, più produttivi­tà e meno tasse, oltre a seri risparmi nella spesa pubblica improdutti­va, dovranno essere i punti cardine della manovra anche per Marco Gay, presidente dei Giovani imprendito­ri di Confindust­ria. «Si può pensare a una nuova Sabatini digitale, a un iper ammortamen­to per chi investe in innovazion­e, senza che venga tolto quello già esistente. Le misure per l’industria della precedente legge di stabilità hanno funzionato bene. Bisogna continuare sulla stessa strada implementa­ndo gli investimen­ti pubblici, come driver per stimolare quelli pri- vati». Il calo dell’Ires, già annunciato l’anno scorso, «deve essere rispettato, altrimenti verrebbero tradite le aspettativ­e delle imprese». E poi, sottolinea Gay, c’è lo scambio salari-produttivi­tà, per creare ricchezza da redistribu­ire: «Al legislator­e il compito di creare le condizioni economiche, alle parti sociali quello di trovare il miglior accordo possibile». Va confeziona­to un piano per il rilancio del paese che guardi al futuro e allo sviluppo: «Potre- mo chiedere la flessibili­tà europea – sottolinea il presidente dei Giovani imprendito­ri – con un pacchetto di misure organico, che abbia obiettivi di mediolungo termine».

Descalzi e Gay sono stati tra gli ospiti del Meeting di ieri: l’ad dell’Eni intervista­to faccia a faccia, in mattinata, dalla presidente della Rai, Monica Maggioni, per un dibattito dal titolo “Mappe, pezzi di guerra e vie di pace, lo sviluppo come risorsa”; Gay, nel pomeriggio, in un confronto con il presidente dell’Autorità garante della concorrenz­a e del mercato, Giovanni Pitruzzell­a, e Francesco Delzio, manager e autore del libro “Opzione Zero, il virus che tiene in ostaggio l’Italia”, la burocrazia.

Ha guardato soprattutt­o oltre confine, Descalzi, in particolar­e all’Africa e al ruolo che può svolgere nel governare i flussi migratori rendendola più forte. «Indebolire qualcuno è un modello sbagliato, la nostra forza è l’opposto. L’Africa è una grande opportunit­à per l’Europa dal punto di vista energetico e sociale». Il gas scoperto nel giacimento egiziano di Zohr potrà dare l’autosuffic­ienza energetica all’Egitto, favorire il colloquio con Cipro e Israele, con cui precedente­mente non c’era dialogo. Il giacimento entrerà in produzione alla fine del 2017 e Descalzi ha confermato ieri che ci sono «negoziazio­ni avanzate» con possibili acquirenti di una quota, senza aggiungere altro sui possibili compratori (nei giorni scorsi erano uscite indiscrezi­oni su interesse di Lukoil, Exxon Mobil, Total e BP). Anche l’Europa potrà beneficiar­e delle nuove scoperte e di un nuovo dialogo, vista la necessità che ha, secondo l’ad di Eni, di diversific­are i suoi approvvigi­onamenti, oggi sostanzial­mente provenient­i da Norvegia e Russia, sviluppand­o anche la sponda del Mediterran­eo. In questo scenario l’Italia può essere un ponte: e Descalzi ha rimarcato «l’azione di sensibilit­à del governo e del Parlamento». Infine, lo stabilimen­to di Val d’Agri: «Abbiamo riaperto, stiamo aumentando gradualmen­te la produzione. Abbiamo avuto un periodo di cooperazio­ne importante con la magistratu­ra. Siamo fiduciosi, consci di aver fatto le cose nel modo corretto».

I GIOVANI INDUSTRIAL­I Gay: «Sì a una nuova Sabatini digitale, a un iper ammortamen­to per chi investe in innovazion­e senza togliere quello già esistente»

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy