Descalzi: giù le tasse e misure per lo sviluppo
L’ad di Eni invita il Governo a insistere sul taglio alla burocrazia
Non sono solo l’immigrazione e l’integrazione i protagonisti del Meeting di Rimini di Cl. C’è anche la prossima legge di stabilità a tenere banco. «Lo sviluppo e la riduzione delle tasse sono concetti più che condivisibili oltre alla riduzione della burocrazia e a essere più pragmatici sulle azioni industriali che devono tenere in considerazione l’impatto sulle persone e sull’ambiente», sono state le parole dell’amministratore delegato dell'Eni Claudio Descalzi, commentando le misure delineate dal ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda. In particolare sulla questione energia secondo Descalzi la Ue ha bisogno di diversificare le fonti energetiche: «Aumentando il carbone sono stati vanificati i risultati degli investimenti nelle fonti rinnovabili. Il carbone invece deve sparire, rinnovabili e gas sono il futuro».
Più investimenti, materiali e immateriali, più produttività e meno tasse, oltre a seri risparmi nella spesa pubblica improduttiva, dovranno essere i punti cardine della manovra anche per Marco Gay, presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria. «Si può pensare a una nuova Sabatini digitale, a un iper ammortamento per chi investe in innovazione, senza che venga tolto quello già esistente. Le misure per l’industria della precedente legge di stabilità hanno funzionato bene. Bisogna continuare sulla stessa strada implementando gli investimenti pubblici, come driver per stimolare quelli pri- vati». Il calo dell’Ires, già annunciato l’anno scorso, «deve essere rispettato, altrimenti verrebbero tradite le aspettative delle imprese». E poi, sottolinea Gay, c’è lo scambio salari-produttività, per creare ricchezza da redistribuire: «Al legislatore il compito di creare le condizioni economiche, alle parti sociali quello di trovare il miglior accordo possibile». Va confezionato un piano per il rilancio del paese che guardi al futuro e allo sviluppo: «Potre- mo chiedere la flessibilità europea – sottolinea il presidente dei Giovani imprenditori – con un pacchetto di misure organico, che abbia obiettivi di mediolungo termine».
Descalzi e Gay sono stati tra gli ospiti del Meeting di ieri: l’ad dell’Eni intervistato faccia a faccia, in mattinata, dalla presidente della Rai, Monica Maggioni, per un dibattito dal titolo “Mappe, pezzi di guerra e vie di pace, lo sviluppo come risorsa”; Gay, nel pomeriggio, in un confronto con il presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, Giovanni Pitruzzella, e Francesco Delzio, manager e autore del libro “Opzione Zero, il virus che tiene in ostaggio l’Italia”, la burocrazia.
Ha guardato soprattutto oltre confine, Descalzi, in particolare all’Africa e al ruolo che può svolgere nel governare i flussi migratori rendendola più forte. «Indebolire qualcuno è un modello sbagliato, la nostra forza è l’opposto. L’Africa è una grande opportunità per l’Europa dal punto di vista energetico e sociale». Il gas scoperto nel giacimento egiziano di Zohr potrà dare l’autosufficienza energetica all’Egitto, favorire il colloquio con Cipro e Israele, con cui precedentemente non c’era dialogo. Il giacimento entrerà in produzione alla fine del 2017 e Descalzi ha confermato ieri che ci sono «negoziazioni avanzate» con possibili acquirenti di una quota, senza aggiungere altro sui possibili compratori (nei giorni scorsi erano uscite indiscrezioni su interesse di Lukoil, Exxon Mobil, Total e BP). Anche l’Europa potrà beneficiare delle nuove scoperte e di un nuovo dialogo, vista la necessità che ha, secondo l’ad di Eni, di diversificare i suoi approvvigionamenti, oggi sostanzialmente provenienti da Norvegia e Russia, sviluppando anche la sponda del Mediterraneo. In questo scenario l’Italia può essere un ponte: e Descalzi ha rimarcato «l’azione di sensibilità del governo e del Parlamento». Infine, lo stabilimento di Val d’Agri: «Abbiamo riaperto, stiamo aumentando gradualmente la produzione. Abbiamo avuto un periodo di cooperazione importante con la magistratura. Siamo fiduciosi, consci di aver fatto le cose nel modo corretto».
I GIOVANI INDUSTRIALI Gay: «Sì a una nuova Sabatini digitale, a un iper ammortamento per chi investe in innovazione senza togliere quello già esistente»