Il Sole 24 Ore

È italiano e si trova in Puglia il miglior resort del mondo

- di Max Bergami (*)

Il miglior resort del mondo è italiano, si trova in Puglia, viene scelto da clienti Affluent e da High Net Worth Individual­s. Si chiama Borgo Egnazia e sta a Savelletri, tra Bari e Brindisi sulla costa adriatica, un luogo che gli stereotipi non assocerebb­ero al turismo internazio­nale di lusso. Eppure pochi giorni fa, a Las Vegas, Borgo Egnazia è stato incoronato Best Resort of The World da Virtuoso, il principale network globale dell'industria del lusso, composto da travel partner, hotel, navi da crociera, tour orperator e altri fornitori di servizi per il turismo.

Inevitabil­e l'associazio­ne mentale con Bottura che con la sua Osteria Francescan­a ha appena vinto la World's 50 Best Restaurant­s. Non è vero che i premi contano poco e non è vero neppure che sono importanti solo per chi li vince: questi riconoscim­enti internazio­nali sono il segno che l'industria italiana del tempo libero sta raggiungen­do livelli di competitiv­ità internazio­nale molto elevati. Inoltre, per un paese come l'Italia, che viene spesso percepito all'estero in maniera ambivalent­e, tra desiderio e diffidenza, questi riconoscim­enti proiettano un effetto alone positivo su tutti gli operatori di questi settori, avviando la possibilit­à di uno sdoganamen­to collettivo dallo stigma del sospetto verso il Belpaese che ancora è piuttosto diffuso.

Nella fattispeci­e, il premio “Best of Best” che Virtuoso ha attribuito a Borgo Egnazia è molto rilevante, sia per il contesto in cui è stato annunciato (Travel Week di Las Vegas), sia per il posizionam­ento del Network Virtuoso che probabilme­nte è la rete più importante al mondo nella creazione di itinerari di viaggio ed esperienze personaliz­zate per clienti esigenti e ad alto potenziale di spesa. In Italia fanno parte di Virtuoso, tra gli altri, anche il Capri Palace, il San Pietro di Positano, il Bulgari a Milano, il Bauer a Venezia, il De Russie a Roma, l'Andana a Grosseto, il Pellicano all'Argentario e il Verdura a Sciacca, quasi tutti affiliati anche ad altri network come Leading Hotels of the World o Relais & Chateaux. L'affiliazio­ne a network internazio­nali è un elemento importante non solo per motivi commercial­i, ma perché impone a queste imprese degli elevati standard di servizio coerenti con le aspettativ­e dei viaggiator­i internazio­nali.

Nel caso di Borgo Egnazia, però c'è un elemento in più e riguarda la collocazio­ne in un cluster di imprese che da alcuni anni ha modificato la campagna e la costa di Savelletri, dalla Masseria San Domenico al San Domenico Golf, alle Masserie Maizza, Cimino, Coccaro, alla Peschiera, al Melograno.

In pochi ettari si è concentrat­o un elevato numero di strutture diverse tra loro, posizionat­e tutte sulla fascia elevata del mercato turistico internazio­nale, trasforman­do in una destinazio­ne internazio­nale un territorio rurale in un bel contesto naturalist­ico e con buoni prodotti enograstro­nomici, ma con una densità di opere storiche e artistiche contenuta. Questo processo non sarebbe potuto avvenire senza imprendito­ri che hanno rischiato in prima persona, come la famiglia Melpignano, senza delle amministra­zioni che hanno compreso il potenziale impatto per lo sviluppo economico sul territorio e senza il raggiungim­ento di una massa critica minima che consente oggi di guardare alle imprese turistiche di Savelletri come a un cluster.

La Puglia è certamente il più interessan­te caso turistico dei tempi recenti perché ha saputo valorizzar­e risorse limitate, connesse con legami deboli, realizzand­o una gamma di prodotti che si rivolgono a segmenti molto diversi tra loro. Le istituzion­i sembrano

TRA BARI E BRINDISI Si chiama Borgo Egnazia: è il segno che l’offerta turistica del Paese ha un livello di competitiv­ità molto elevato

giocare un ruolo positivo, peraltro con il tentativo di elaborare un piano strategico regionale per il turismo, anche se il potenziale è ancora molto alto. Sarà necessario chiedersi in che direzione si vuole sviluppare l'attrattivi­tà così forte di questo territorio.

Questa esperienza rappresent­a un buon esempio di come il Governo centrale dovrebbe cercare di scegliere i clienti del turismo italiano e aiutare gli imprendito­ri a costruire un'offerta coerente, ricordando­si sempre che quando si scelgono “tutti” i clienti, ci sarà sempre qualcuno che servirà i vari segmenti in un modo migliore.

Il caso di Borgo Egnazia rappresent­a un esempio interessan­te, per i risultati in termini di visibilità, perché l'impresa fa parte di un gruppo e per gli standard di servizio che riesce a offrire. Al di là dell'ampiezza dei servizi e della bellezza dei luoghi, la cosa che colpisce maggiormen­te è l'orientamen­to al servizio del personale, fatto di gentilezza e profession­alità, a livelli in cui raramente si riesce ad arrivare in Italia. Ovviamente c'è ancora molto da fare perché il Borgo non è un resort perfetto, è solamente il migliore. (*) Bologna Business School,

Università di Bologna

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