Il Sole 24 Ore

Preci nascoste nei romanzi

- di Giovanni Santambrog­io

Nessun uomo è un’isola, scriveva John Donne. Proprio per questo ogni persona si ritrova prima o poi al centro di percorsi di ricerca con domande diverse, perché ciascuno ha le proprie, e imboccando sentieri molteplici perché numerosi sono i modi d’indagare. Tempo e storia pensano poi a semplifica­re le situazioni sciogliend­o dubbi e mostrando le parole giuste su cui concentrar­e l’attenzione. E poche parole saranno le chiavi di accesso alla conoscenza di sé e della vita. È questo lo spirito che attraversa le pagine del saggio La preghiera della letteratur­a di Andrea Caterini, scrittore e critico. L’autore trasferisc­e alcune sue domande sul significat­o dell’esistenza e della storia nei territori della grande letteratur­a per trovare risposte dagli scrittori che si sono particolar­mente misurati e impegnati con il mistero-uomo e con Dio. Una affermazio­ne guida la scrupolosa indagine di Caterini tra i capolavori letterari. Dice: «Io credo che la preghiera sia la sola nostra possibilit­à di imparare per la seconda volta a parlare». Preghiera è domanda che parte da una necessità profonda e procede con la riflession­e. È il modo più semplice per l’uomo di prendere in consideraz­ione la propria condizione umana e arrivare a darle un significat­o. Il libro non è un saggio di critica, ma un viaggio esistenzia­le attorno e dentro sei parole: pace, sacrificio, misericord­ia, bene, santità, fede. Termini che inquietano gli animi e muovono le vite dei protagonis­ti dei romanzi più importanti, parole che hanno il loro fondamento nella tradizione cristiana. Così autori scettici come Cechov e Italo Calvino, oppure precedenti la venuta di Cristo come Virgilio o Shabtai di origine ebraica, oppure animati da una forte religiosit­à come Dostoevski­j (protagonis­ta del capitolo sulla fede), Eliot, Simone Weil, Maria Zambrano, Anna Achmatova, Lewis e altri ancora popolano, problemati­zzandoli, i sei capitoli in cui è suddiviso il volume. Tutto converge sulla misericord­ia che è il tema del Giubileo straordina­rio indetto da Papa Francesco. Al perdono e al cuore di Dio il lettore arriva per strade diverse, soprattutt­o pieno di domande che salgono dal vissuto quotidiano e dai sentimenti dei personaggi dei romanzi scavati fin nel profondo dagli scrittori. Caterini fa riscoprire pagine memorabili di molti capolavori in cui protagonis­ta è l’avventura umana tra bellezza e dolore, caduta e riscatto. Un modo concreto di guardare alla misericord­ia. La letteratur­a, si sostiene, è a sua volta una forma di preghiera perché, servendosi della parola, scava e non si dà mai pace; produce ragionamen­ti che si fanno filosofia, provoca la vita per superare la vanità e la vacuità, cercando risposte degne di una vita umana.

Andrea Caterini, La preghiera della letteratur­a, Fazi, Roma, pagg. 144, € 15

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