Mosquito-Gates tra vetro e ferro
ne, nello spazio espositivo, dell’interno di un negozio di ferramenta abbandonato di un’area marginale di Chicago: un lunghissimo bancone carico di materiali ordinati, fino a poco tempo fa in vendita nel negozio. Su tutto campeggia l'insegna Hardware. Seppur così decontestualizzato, questo frammento di realtà rimanda a una storia locale, evocando la vita quotidiana del negozio, le relazioni che vi si svolgevano, la situazione del quartiere in cui si trovava. Per Theaster Gates, infatti, gli oggetti comuni sono in grado di veicolare una conoscenza profonda che non ne riguarda solo l'aspetto materiale, ma evoca le esperienze legate al loro utilizzo e innesca interrogativi di ordine sociale ed economico.
Il negozio di ferramenta costituisce inol- tre per Gates una metafora: strumenti, viti, cavi e collanti del ferramenta rimandano all'idea di tenere insieme il mondo; un ruolo che Gates cerca di assumere su di sé attraverso un lavoro che ne fa uno tra i maggiori esponenti di un'arte che si impegna a trasformare il mondo.
Le altre opere di Gates in mostra comprendono oggetti cultuali di carattere rituale, come reliquiari, feticci e una scultura realizzata in sterco di elefante, come da tradizione in Africa, dove l’artista afroamericano affonda le radici. E c’è un pavimento inclinato, composto di listelli recuperati da numerosi licei pubblici chiusi per via delle politiche neoliberiste; il pavimento è calpestabile, dunque mantiene il proprio valore d'uso; ma nello stesso tempo ha un effetto
destabilizzante: di nuovo una metafora che sancisce l’importanza dei materiali di scarto, che sono veri e propri depositi di memoria collettiva e catalizzatori di una riflessione non solo estetica, ma politica.
T. T. T. … di Nastio Mosquito comprende invece tre nuovi progetti realizzati in collaborazione con altri artisti. In particolare Mosquito ha coperto le vetrate del Podium della Fondazione con una serie di figure ca-