Il Sole 24 Ore

In sella al nuovo «ruote alte» italiano

Piaggio Medley sfida il re del mercato, l’Honda Sh - Come va la versione 150

- Gianluigi Guiotto

pD a pochi mesi dai concession­ari Piaggio, il nuovo ruote alte italiano nasce per contrastar­e il dominio nelle vendite del rivale Honda Sh.

Basta un’occhiata alla classifica delle vendite per capire l’importanza per il Gruppo Piaggio del Medley: il podio è da anni dominato dall’Honda SH, con le cilindrate 150, 125, e 300. Il primo Piaggio – il Beverly 300 – è quarto, il secondo è il Liberty 125 (al settimo posto) e non si trova nessun 150 Piaggio nei primi dieci posti. Il Medley, dunque, specie nella cilindrata 150 cc che consente di accedere ad autostrade e tangenzial­i, è chiamato a un compito difficile. Per capire se sarà in grado di svolgerlo, abbiamo provato la versione con motore i-get di 155,2 cc, il monocilind­rico più recente e tecnologic­o della Casa di Pontedera. Oltre alla linea – che appare riuscita – i progettist­i italiani hanno puntato sui punti deboli dell’Sh.

In primis, il vano sottosella: quello del Medley ha una capienza praticamen­te doppia rispetto al rivale nipponico (36,2 litri); vi entrano così due caschi integrali (non modulari, però) oppure vi si può stipare la pesante giacca da moto una volta arrivati a destinazio­ne. Al vano si accede con un pulsante sul manubrio che richiede un primo step della chiave di avviamen-

to; il vano posto nel retroscudo non è enorme ma ospita anche una presa Usb. Tanto spazio sottosella si spiega con l’adozione della ruota posteriore da 14 pollici invece dei 16 dell’Sh: la differenza non si nota nella guida, se non per una particolar­e decisione nella risposta da parte delle sospension­i posteriori su buche e pavè.

Altra freccia all’arco del Medley è il motore Euro 4, raffreddat­o a liquido, cui è abbinato un riuscito sistema Start&Stop. Il monocilind­rico eroga 15 cv, è molto regolare, con un buono spunto, e consente di arrivare ai 120 km/h indicati per affrontare tangenzial­i e qualche tratto in autostrada. Inoltre, consuma poco: non i 45,9 km/l dichiarati da Piaggio, ma 34-35 km/l sì, specie con un uso prevalente­mente urbano; consideran­do i 5,5 litri di benzina prima che si arrivi alla riserva da

1,5 litri, significa circa 190 km prima di vedere la spia gialla. Lo Start&Stop (disattivab­ile) spegne il motore dopo 4-5 secondi che il veicolo si è fermato e lo riavvia silenziosa­mente, senza motorino perché ci pensa una macchina elettrica montata sull’albero motore. Anche a freddo, l’avviamento è istantaneo e silenzioso: Medley monta l’Abs di serie a due canali sui due freni a disco da 260 e 240 mm che compongono un impianto potente ma modulabile.

Ci è piaciuta poi la stabilità in curva del Medley che, pur con i suoi soli 132 kg a secco, si è rivelato preciso ed esente da ondeggiame­nti. Infine, note positive anche dal portafogli: il Medley 150 costa 3.300 euro (3.450 euro nella versione S), in linea con la concorrenz­a, e ha tagliandi di manutenzio­ne distanziat­i (10mila km per olio e fil- tro, 20mila km per la regolazion­e del gioco valvole). Il capitolo degli aspetti meno riusciti del Medley è molto corto, e composto per lo più di dettagli. Innanzi tutto, il sottosella oversize ha richiesto di spostare il bocchetton­e del serbatoio tra le gambe del pilota: niente pedana piatta, dunque, e piedi costretti in una sola posizione (comoda, comunque); in compenso si fa rifornimen­to senza scendere dalla sella. Inoltre, l’inseriment­o della chiave di avviamento è difficolto­so, specie per i più alti: in piedi e senza chinarsi, non si vede l’apertura e bisogna andare a tentoni. A proposito degli scooterist­i “cestisti”: trovano tanto spazio per le ginocchia, peccato solo che l’appoggio lombare non consenta di arretrare sulla sella. Infine, il parabrezza (optional) è d’obbligo, almeno d’inverno.

 ??  ?? Tanto spazio. Il Medley a dispetto delle ruote di ampio diametro offre abitabilit­à e un vano sottosella che può ospitare due caschi
Tanto spazio. Il Medley a dispetto delle ruote di ampio diametro offre abitabilit­à e un vano sottosella che può ospitare due caschi
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