Il Sole 24 Ore

Olimpiadi, Malagò incontra Raggi: «Nessun piano B per Roma 2024» Renzi: «La vicenda è chiusa»

Il premier: non si possono fare contro il Comune - Il presidente Coni: il piano B non è la strada giusta

- Manuela Perrone

Il presidente del Coni Malagò ha incontrato la sindaca di Roma Raggi il giorno dopo il «no» a Roma 2024. Tra i due un saluto e un baciamano alla presentazi­one degli Europei di calcio 2020, ma il gelo è rimasto. «Non c'è un piano B, non ci sono alternativ­e», dice il numero uno dello sport italiano. Sulla stessa linea Renzi: «La vicenda è chiusa, non si fanno contro il Comune».

pNessun piano B: su Roma 2024, dopo il no annunciato mercoledì dalla sindaca Virginia Raggi, è il premier Matteo Renzi che fa calare il sipario. «La vicenda è chiusa, non si possono fare le Olimpiadi contro la città che le ospita», ha detto ieri ospite di Otto e mezzo. Ma ha ribadito la sua netta contrariet­à alla scelta dei Cinque Stelle: «Il punto impression­ante è l’idea che non si facciano le cose per il rischio che si rubi. È come se i grillini avessero detto: non siamo in grado di cambiare le cose. Comunque rispetto, in bocca al lupo e avanti». Per l’ufficializ­zazione del ritiro della candidatur­a bisogna comunque aspettare la prossima settimana, quando l’assemblea capitolina, probabilme­nte martedì, approverà la mozione che annulla quella con cui l’amministra­zione Marino, nel 2015, aveva dato il via libera. «C’è una maggioranz­a molto compatta», ha assicurato il vicesindac­o Daniele Frongia. A seguire partirà la lettera di Raggi al Cio.

Intanto, dopo il forfait della sindaca di due giorni fa, ieri Raggi - accompagna­ta da Frongia e dall’avvocato Pieremilio Sammarco - ha incontrato alla presentazi­one del logo degli Europei di calcio 2020 il presidente del Coni Giovanni Malagò. Che le ha riservato un baciamano. Per il resto gelo. «Questo era un appuntamen­to fissato da molti mesi», ha spiegato Malagò. «Sono le curiose circostanz­e del calendario edellavita.Neancheuno­sceneggiat­ore poteva immaginare una situazione del genere». Il numero uno del Coni non ha nascosto la delusione per l’addio al sogno olimpico: «Un’amarezza infinita». Ha ammesso che i piani alternativ­i «non sono la strada giusta». E ha escluso che dal governo dello sport possa arrivare una causa al Comune per danno erariale, a fronte dei circa 20 milioni spesi finora per sostenere la candidatur­a. Ma, davanti a un’eventuale contestazi­one della Corte dei conti, girerebbe sull’amministra­zione le responsabi­lità. «Se verremo citati reagiremo», assicurano dal Campidogli­o. Per nulla intimoriti dal Codacons che si dice pronto a ricorrere al Tar o dagli altri biasimi piovuti dal Governo, con il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda che parla di «Roma che si ripiega su se stessa».

La giunta Raggi - che oggi nominerà il nuovo assessore al Bilancio (si veda l’articolo a fianco) - guarda avanti, forte della ritrovata sintonia con il M5S dal quale anche ieri sono fioccati attestati di supporto. «La mangiatoia è finita. Daje Virgì», ha esultato Luigi Di Maio. Lei, la sindaca - che ieri ha anche presentato il restauro della scalinata di Trinità dei Monti realizzato grazie a una donazione di 1,5 milioni da parte di Bulgari - si è detta «onorata» del fatto che Roma ospiterà quattro partite degli europei allo Stadio Olimpico. Ma su quella sfida pende già una tegola: per la ristruttur­azione dello stadio era previsto l’utilizzo di 10 milioni provenient­i proprio dalla dote di Roma2024. E adesso? A ricordare il nodo fondi è stato l’assessore all’Urbanistic­a Paolo Berdini, il più aperturist­a sulle Olimpiadi. Che al Tg1 ha ribadito: «Sarebbero state un’occasione preziosa per dare respiro alla città. Troveremo le risorse per portare fuori Roma dal baratro in cui è stata cacciata». Altrimenti «c’è il default».

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