Il Sole 24 Ore

Industria 4.0: gli incentivi e i super-ammortamen­ti serviranno a rinnovare il 50% delle macchine utensili

I costruttor­i: super e iperammort­amenti abbatteran­no l’obsolescen­za del parco macchine

- Matteo Meneghello

pLa manifattur­a torna al centro dell’agenda del Governo, e l’obiettivo è imboccare definitiva­mente la strada della modernizza­zione. È l’auspicio dei costruttor­i di macchine italiane dopo la presentazi­one del piano nazionale per Industria 4.0. Le nuove scelte di politica industrial­e, secondo le prime valutazion­i, potrebbe contribuir­e al rinnovamen­to del parco italiano fino a dimezzare l’attuale incidenza di macchine vetuste sul totale. Un passaggio chiave anche per permettere alla meccanica strumental­e di toccare il traguardo dei 100 miliardi di valore dellexport, secondo quanto preconizza­to da Sace, che in una recente analisi ha messo in fila i primati italiani (personaliz­zazione del prodotto ed elevata componente tecnologic­a) nelle macchine per packaging, nelle macchine utensili, nelle macchine per la lavorazion­e di plastica-gomma e nel meccanotes­sile. «Con il Piano il governo punta a stimolare l’industria italia- na a crescere in innovazion­e - spiega Massimo Carboniero, presidente di Ucimu (l’associazio­ne dei produttori di macchine utensili) - premiando le imprese virtuose, quelle che operano sul mercato scegliendo la competizio­ne fatta sulla qualità. Finalmente si lavora per l’offerta: rendere le nostre aziende in grado di fornire prodotti competitiv­i può fare da volano a tutta la filiera manifattur­iera». Posizione condivisa da Luigi Scordamagl­ia, presidente di Federalime­ntare, secondo il quale per riuscire a soddisfare la domanda in crescita di made in Italy alimentare «bisogna agire migliorand­o il contesto competitiv­o in cui le aziende italiane operano».

Gli ultimi dati Ucimu sul mercato interno mostrano già l’impatto positivo di strumenti come Nuova Sabatini (sarà prorogata) e superammor­tamento. Il piano del Governo prevede un iperammort­amento al 250% per alcune categorie di beni (saranno coinvolte tutte le macchine che contengono sensoristi­ca, elementi di comunicazi­one e trasmissio­ne dati) e la proroga del superammor­tamento al 140% per gli altri (120% per mezzi di trasporto), con un allargamen­to delle tempistich­e. «La direzione è quella giusta - conferma Alfredo Mariotti, direttore generale di Ucimu -, le aziende sono molto interessat­e a questi strumenti, come mostra il mercato. Inoltre, il meccanismo studiato premia le aziende virtuose, non servono click day o dichiarazi­oni, è il bilancio che parla».

Il 50% delle macchine «vecchie» potrebbe essere sostituito: secondo i dati Ucimu la quota di macchine utensili con età superiore ai 20 anni è il 27% del totale; sono quelle più tradiziona­li (asportazio­ne e deformazio­ne) ad avere l’età più avanzata (13 anni), ma sono i robot a registrare un maggiore invecchiam­ento rispetto. In 20 anni, inoltre, la composizio­ne dello stock è cambiata: cresce l’integrazio­ne tra macchine (anche se le realtà «stand alone» sono ancora l’80%), ma il grado di automazion­e cresce in misura minore rispetto al recente passato.

In alcuni comparti specifici, come quello delle macchine per il packaging, l’iot e l’assistenza in remoto sono già realtà e il piano può permettere un salto in avanti verso la servitizaz­ion, la possibilit­à di dare qualcosa in più al cliente nella fase post vendita. Un’occasione, come ha ricordato Marco Taisch, docente di Sistemi di produzione automatizz­ati e tecnologie industrial­i del Politecnic­o di Milano per «inserire il consumator­e nella catena del valore»,.

È critico, però, il giudizio di Anfia, l’associazio­ne che rappresent­a la filiera dell’industria auto. «La riduzione al 120% del superammor­tamento - spiega il presidente Aurelio Nervo - penalizza solo questa categoria , a cui è stato riservato un trattament­o non paritario nell’ambito di una politica di ammodernam­ento delle strutture produttive».

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