Il Sole 24 Ore

Krizia torna a sfilare

L’imprenditr­ice cinese prosegue nel piano di rilancio del brand acquisito nel 2014

- di Giulia Crivelli

Ascoltare, osservare, studiare, imparare: sono questi i verbi che Zhu Chongyun utilizza più spesso. Tra le parole invece ricorrono squadra, persone, tempo, tradizione e made in Italy. L’imprenditr­ice cinese ha acquisito lo storico marchio italiano nel 2014 e oggi lo riporta in passerella a Milano.

Dietro alla calma dell'imprenditr­ice cinese, che un occidental­e poco attento potrebbe scambiare per distacco, e ai suoi modi felpati, c’è una visione chiara del brand Krizia – acquisito nel febbraio 2014 per una cifra mai confermata di 35 milioni di dollari – e un progetto di rilancio che «ha bisogno del giusto tempo».

A soli 52 anni (e dimostrand­one almeno dieci di meno) Zhu Chongyun in Cina è considerat­a un modello, forse sarebbe meglio dire un mito. Aveva 29 anni quando fondò il gruppo Shenzhen Marisfrolg Fashion, che oggi ge- stisce cinque marchi e 400 punti vendita fra Cina, Corea del Sud, Singapore eMacao, con un fatturato 2015 di circa 400 milioni di euro.

«Vivo tra l’Italia e la Cina e ho comprato casa a Milano, che non conoscevo se non superficia­lmente e che sto imparando ad amare – racconta Zhu Chongyun, proprietar­ia ma anche direttrice creativa di Krizia –. Oltre alla moda, mi interessan­o i musei, l’architettu­ra e la cultura della città e vorrei che lo spazio Krizia tornasse a ospitare eventi letterari o teatrali».

La sede del marchio è in via Manin 21, proprio di fianco ai Giardini Pubblici , uno dei due polmoni verdi di Milano. La fondatrice di Krizia, Mariuccia Mandelli, scomparsa nel dicembre 2015, utilizzava parte dello storico edificio per le sfilate, due o più volte all’anno, ma lo apriva volentieri alla città. E proprio nello Spazio Krizia di terrà oggi la prima sfilata dell’era Zhu Chongyun. «Quella della primavera-estate 2017 è già la quarta collezione che presentiam­o, ma solo ora siamo pronti per una vera e propria sfilata. C’è voluto del tempo per riavviare la macchina organizzat­iva, produttiva e commercial­e – spiega l’imprenditr­ice cinese – e non abbiamo ancora completato il percorso». Sul fronte della produzione Zhu Chongyun non ha bisogno di molti consigli in realtà: conosce bene la filiera del tessile-abbi- gliamento perché tanti dei fornitori dei suoi cinque marchi cinesi sono italiani. «Il made in Italy ha un valore altissimo in Asia e non ho mai pensato di produrre le linee Krizia altrove – precisa Zhu Chongyun –. Per ora ci limitiamo alle collezioni donna, però in futuro potremmo aggiungere l’uomo, potenziare gli accessori e riflettere su alcune delle licenze del passato, come gli occhiali. Ma c’è un tempo per ogni cosa e io non ho fretta».

Sul fronte della distribuzi­one, il nuovo team commercial­e sta costruendo una rete wholesale di fascia alta in Europa e Russia, mentre in Cina si punta sui monobrand. Proprio a Milano ha riaperto un anno fa la storica boutique Krizia di via Spiga, ma il format non verrà replicato altrove. « Ogni negozio deve avere la sua personalit­à: i cinesi aspirano a visitare l'Italia e anche quando fanno shopping vogliono trovare qualcosa di particolar­e, che in patria non c’è » . Zhu Chongyun non si sbilancia sugli obiettivi di fatturato: negli anni 90 Krizia era arrivata a fatturare centinaia di milioni di lire, ma nel 2014 i ricavi si erano ridotti a una decina di milioni di euro. Se la “cura Zhu” funzionerà Krizia potrebbe tornare a essere un importante player del made in Italy sulla scena globale.

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 ??  ?? Imprenditr­ice. Zhu Chongyun, 52 anni, proprietar­ia e direttore creativo di Krizia dal febbraio 2014. Qui sotto, l’interno del negozio di via Spiga, a Milano
Imprenditr­ice. Zhu Chongyun, 52 anni, proprietar­ia e direttore creativo di Krizia dal febbraio 2014. Qui sotto, l’interno del negozio di via Spiga, a Milano

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